ANNO NUOVO, VITA VECCHIA: ARRIVANO I RINCARI PER BOLLETTE E PEDAGGI
SI PARLA DI SPESE EXTRA DI 952 EURO A FAMIGLIA… PREZZO DEL GAS + 5%
Aumentano bollette, pedaggi e tariffe.
L’Adusbef si lancia in una stima di 591 euro di rincari che scattano con il nuovo anno, che salgono a 952 euro per la famiglia italiana media aggiungendo le spese extra per i prodotti di consumo
“Dalle bollette della luce, destinate ad aumentare, come segnalato al Governo e dall’Autorità per l’energia per 22 milioni di famiglie dal 1 gennaio 2018, in previsione del processo di riforma delle tariffe, che penalizza gli utenti con minori consumi, specie se residenti, quantificati in 22 milioni di abitazioni su 29 totali, quindi con un potenziale impatto redistributivo tutt’altro che irrilevante, al gas, ai pedaggi autostradali, alle assicurazioni, ai servizi bancari, al caro assicurazioni, alla spesa alimentare, ai ticket sanitari, ai trasporti, servizi idrici, alla tassa sui rifiuti. Il nuovo anno è alle porte ma a giudicare dai primi segnali sul fronte dei prezzi nulla di buono aspetta i consumatori italiani, che nel 2018 subiranno la consueta stangata di prezzi e tariffe che toccherà quota +952 euro annui, per una famiglia media, con il traino verso l’alto di trasporti, alimentazione, Rc Auto, servizi bancari, Tari (invece di essere restituita dato l’errato calcolo), i prodotti per la casa, le spese per la scuola, le tariffe professionali”.
Secondo Adusbef, elettricità e metano ci costeranno 68 euro in più e l’acqua 45 euro in più. L’associazione calcola poi rincari medi di 25 euro per le assicurazioni auto, +40 sui pedaggi autostradali, +97 sugli altri costi di trasporto, +49 la Tari, +156 euro le tariffe professionali e artigianali, +55 euro i ticket sanitari, +18 le tariffe postali e +38 euro i costi bancari.
Nomisma Energia prevede un rincaro delle bollette. Stima un +5% nelle tariffe del gas dal mese di gennaio e un +3,5% in quelle della luce, come assaggio di un anno tutto in crescita per l’energia, inclusi i carburanti.
Spiega il presidente Tabarelli:
“Prevediamo un 2018 di greggio in rialzo e una forte carenza di petrolio sul mercato entro un anno o due. Negli anni di vacche magre fra il 2014 e il 2016 gli investimenti in trivellazioni sono scesi del 60% e questo causerà una crisi dell’offerta. Oltretutto la finanza torna a investire su petrolio e materie prime, che hanno prezzi bassi rispetto alle medie storiche, mentre le Borse sono ai massimi. In questo momento la finanza globale può investire solo in Bitcoin o in petrolio, e questo amplierà la fluttuazione al rialzo sul prezzo del barile”.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply