ARRESTATI DUE DIRIGENTI DELLA LEGA IN SICILIA PER VOTO DI SCAMBIO: PROMETTEVANO POSTI DI LAVORO IN CAMBIO DEL VOTO
I SOLITI RICICLATI DA SALVINI FATTI DIVENTARE COMMISSARI DI PALERMO E CANDIDATI ALL’ARS: SONO L’EX DEPUTATO REGIONALE SALVINO CAPUTO GIA’ CONDANNATO PER ABUSO D’UFFICIO E IL FRATELLO MARIO
Con l’accusa di voto di scambio, i carabinieri del Provinciale di Palermo hanno arrestato l’ex deputato regionale siciliano Salvino Caputo, dirigente di «Noi con Salvini».
L’ex parlamentare, avvocato di Monreale, commissario straordinario per i comuni della provincia di Palermo del movimento Noi con Salvini durante le elezioni della scorsa primavera, è finito agli arresti domiciliari su proposta della Procura della Repubblica di Termini Imerese.
Ai domiciliari anche il fratello, Mario Caputo, avvocato monrealese, candidato non eletto durante le ultime elezioni dell’Ars nelle liste del movimento Noi con Salvini, e Benito Vercio, 62 anni, indicato dagli investigatori come «procacciatore di voti nel termitano».
LA VICENDA
Nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica avrebbe, inoltre, dimostrato «dodici episodi di compravendita di voti in cambio di promesse di posti di lavoro o altre utilità posti in essere da due degli arrestati in correità con ulteriori indagati».
I dettagli dell’operazione saranno resi noti a in Procura, a Termini Imerese, nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Procuratore della Repubblica di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, dal Sostituto Procuratore Annadomenica Gallucci e dal Comandante Provinciale Carabinieri di Palermo Antonio Di Stasio.
IL PROFILO DEGLI ARRESTATI
L’avvocato Salvino Caputo è un politico di lungo corso che ha militato sempre nelle fila del centrodestra. Ex attivista del Msi, per due volte sindaco di Monreale, è stato per quattro legislature deputato regionale eletto con An e Forza Italia prima e con il Pdl poi.
Nella primavera scorsa, infine, l’approdo alla Lega con la nomina a commissario straordinario del movimento Noi con Salvini per i comuni della provincia di Palermo. Ma Caputo ha anche un altro record: è il primo politico siciliano colpito dalla legge Severino.
Nel giugno del 2013 era infatti decaduto da parlamentare regionale in seguito a una condanna definitiva a un anno e cinque mesi per tentato abuso d’ufficio.
Da sindaco di Monreale, infatti, avrebbe tentato di cancellare alcune multe che i vigili urbani avevano contestato all’allora arcivescovo Salvatore Cassisa e ad alcuni suoi ex assessori. Inutile il ricorso in tribunale con il quale Caputo aveva cercato di rimanere all’Assemblea regionale siciliana contestando l’illegittima retroattività della norma.
Il fratello Mario Caputo si era invece candidato con la lista Fratelli d’Italia-Noi con Salvini alle elezioni regionali dello scorso autunno in Sicilia.
«Ci credo molto, e mi sto impegnando come candidato di nuova generazione per cercare di portare una ventata di novità nella politica regionale», aveva detto, presentando la sua candidatura.
E sulla scheda elettorale aveva scritto “Mario Caputo detto Salvino”, «usando» il nome del fratello Salvino, molto più conosciuto, ex parlamentare Pdl da poco al vertice di Noi con Salvini.
Ex consigliere comunale di Forza Italia a Monreale, Mario Caputo, correva a novembre nella lista Musumeci Presidente. «Sarà una sfida entusiasmante, non era nei programmi. Ma ho deciso di presentarmi in prima persona, e di non delegare ad altri, per riportare all’interno dell’agenda del governo regionale la città di Monreale, vittima soprattutto del disastroso governo Crocetta», aveva spiegato.
Il fratello Salvino Caputo aveva fatto sapere di volersi candidare nel 2019 come sindaco di Monreale.
LE REAZIONI POLITICHE
«È di queste ore l’arresto dei due fratelli Caputo, entrambi purtroppo esponenti di primo piano della Lega palermitana. Senza entrare nel dettaglio della vicenda, mi limito a dire che appena un anno fa venni sostituito proprio da Salvino Caputo alla guida del movimento – afferma Francesco Vozza – ex responsabile palermitano della Lega. «Temo che sia giunta l’ora di dire le cose per come stanno: sI è uccisa un’intera classe dirigente emergente per sostituirla con condannati e riciclati”
(da “La Stampa”)
Leave a Reply