ARREVUTAMMOCE GUAGLIU’
UNA TERRA CHE AMA I RIBELLI: NAPOLI ASPETTA LA RIVOLTA DEGLI SCUGNIZZI
Ho sempre adorato gli scugnizzi, perchè sono ribelli, liberi, al di sopra delle “righe”.
Non si fermano innanzi a tutto.
Quando serve, quando è necessario, non hanno vergogna: vanno e agiscono.
Napoli non è terra per i “poltroni” ed i privi di sogni o di ambizioni.
La vera essenza di questa città è in quella voglia sfrenata di vivere.
In quel sorriso sempre solare della gente. Gente capace di lamentarsi anche per ore, per giorni, per anni interi. Eppure, quando vede il sole, “nà vicchiarella” in difficoltà , o “nu bambeniello c’ave bisogno”, si industria: “piglia e’ fa”!
Questa terra li ama i ribelli. Ama gli scugnizzi sinceri. I capi-popolo.
Quelli “ca sagliene ‘ngoppa a nu’ bidone (che diventa improvvisamente un palchetto, capace di farti “sovrastare” la folla) e ch’aizane ‘a voce” (alzano la voce. Fanno un comizio. Ma dire, un ragionamento ad alta voce, sarebbe molto meglio).
La produzione cinematografica è ricca di episodi del genere, anche “quanne ‘o scannetiello nun nce stà , e ‘o parulaio (l’oratore, insomma), parla direttamente tra la gente.
Un episodio sintomatico lo si può vedere in un film di De Crescenzo (“Così parlo Bellavista”), con un grandissimo Pazzaglia a narrare le vicissitudini connesse all’acquisto di un cavalluccio rosso per il nipote della “povera sorella sfortunata”.
A volte, quando leggo le dichiarazioni del Sindaco de Magistris – stavo per scrivere il de con la D in maiuscolo: avevo dimenticato i “natali nobili” (?) – mi vengono in mente quelle scene, anche se sono lontane anni luce dal cuore pulsante della città
Il Napoletano autentico agisce di cuore.
Il Napoletano verace, ad uno che mente, ad “uno ca fa finta”, lo “sgama subito”!
Insomma, l’altro giorno, Luigi de Magistris, sulla sua pagina facebook, ha scritto che la sera precedente è andato a mangiare una pizza, una sfogliatella ed a bere una granita a Porta Capuana.
“Detta così” lo dovrebbe dipingere come “uno del popolo”. Come uno “scugnizzo di mezza età ”!
Solo apparenza, però, perchè un “verace Sindaco scugnizzo”, sul luogo dove, pochi giorni prima, la camorra ha assassinato un onesto giovane commerciante che si è voluto piegare alla “violenza del pizzo”, non ci andrebbe.
Un “Sindaco veracemente scugnizzo”, uno che la città davvero la ama, non avrebbe dimeticato che, proprio quella “zona”, è ricca di potenziali virtù.
Anzi, se ne sarebbe ricordato veramente ed avrebbe provato a porre rimedio ad oltre 20 anni di “politica dell’abbandono”, e invece…
E invece è successo che solo perchè questa terra è ribelle di suo, ha imposto le effigi della sua gloriosa storia agli stessi Operatori che stanno lavorando alle nuove stazioni della Metropolitana.
Ma l’ha fatto Neapolis che, dal suo ventre ricco di storia, ha “partorito ed imposto” i segni di una storia che certi personaggi sembrare avere soltanto vergogna a ricordare e che meriterebbe ben altro rispetto.
Il perimetro compreso tra Porta Capuana, Castel Capuano, San Giovanni a Carbonara, Piazza Carlo III e via Foria, ha un patrimonio culturale inestimabile.
Dalle Chiese di Santa Caterina a Formiello a quella di San Giovanni a Carbonara; da quella di Sant’Anna a Capuana al Borgo di Sant’Antonio Abate; da Palazzo Fuga-Real Albergo dei Poveri all’Orto Botanico.
Un patrimonio abbandonato a sè stesso, però.
Forse, i Napoletani distratti, può darsi pure che lo rieleggeranno. Sarà un vero peccato pero’, perchè “Giggino”, in quattro anni, che era il Sindaco di Napoli e che poteva provare a “fare la rivoluzione democratica del diritto”, proprio non l’ha capito…
Chissà , forse la destra si desterà dal suo letargo.
Forse l’itera area riuscirà a darsi una bella dieta vegana così evitando di offrire il solito menù “chino ‘e Pulpettelle e Capitoni”, sempre conditi da “manovalanza varia” (pardon, “volevo dire”, con molto olio pesante ed indigesto).
Chissà ! Forse riuscirà anche ad ipotizzarlo realmente di provare a battersi per la legalità e per politiche di sviluppo di un territorio che di risorse ne avrebbe fin troppe, tante da riuscire a “sfamare l’intera sete di futuro di tutto il meridione”.
Chissà ! Forse davvero ce la potrebbe fare a prunciare – forte e chiaro — quel grido di “battaglia” che alberga nel cuore di tutti i napoletani onesti, soprattutto delle persone semplici: quelle che hanno sogni sopratutto per i loro figli… “Arrevutammoce guagliù: facimme ‘a storia”!
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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