ARRIVA L’EMENDAMENTO KILLER E IL PRETORIANO ZANDA INTIMA A GRASSO: “BASTA VOTO SEGRETO”
SCONFITTI AL PRIMO VOTO SEGRETO, I RENZIANI SE LA FANNO SOTTO E IL CAPOGRUPPO ARRIVA A IMPARTIRE ORDINI: ORMAI TRA PD E DEMOCRAZIA LA DISTANZA E’ ABISSALE
Seduta molto delicata al Senato nella discussione sul disegno di legge Boschi con le riforme istituzionali.
Il Governo è stato sconfitto due ore fa in Aula con 7 voti di scarto nel voto segreto sull’emendamento del leghista Stefano Candiani sulla competenza del Senato sui temi etici.
Una votazione che ha riaperto nel Pd la ferita della “Carica dei 101” che negò a Romano Prodi l’elezione al Quirinale e ha causato scontri verbali fra Ncd e Forza Italia, con i primi ad accusare i secondi di aver causato la sconfitta della maggioranza.
Particolare attesa è ora per l’emendamento, sempre a firma Candiani, che propone di ridurre il numero dei deputati della Camera, dal momento che è una proposta che incontra un favore trasversale fra maggioranza e opposizione.
Il testo è il seguente: “La legge costituzionale stabilisce all’interno dei 500 deputati eletti a suffragio universale e diretto il numero minimo dei rappresentanti delle minoranze linguistiche fermi restando i 12 deputati eletti nella circoscrizione estero”.
E’ previsto il voto segreto, ma in aula il Pd ha chiesto che sia strettamente limitato alla parte dell’emendamento relativo alle minoranze linguistiche.
Comico l’intervento del pretoriano Zanda che attacca Grasso : “basta voti segreti !”, come se non sapesse che ce n’e’ stato uno solo finora.
“Presidente lei sta aprendo un dibattito che non dovrebbe aprire” intima Zanda che non solo non conosce il regolamento, ma che è ormai in overdose di dittatorellum.
In verità i renziani se la stanno facendo sotto e vogliono a ogni costo impedire la votazione a scrutinio segreto.
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