AUDIZIONE DI ZUCCARO: PROVE ZERO, SOLO IPOTESI PERSONALI COME SEMPRE
“SIAMO A LIVELLO DI PRE-INDAGINI” …. E VUOLE MEZZI PER INTERCETTARE TUTTI: SCAFISTI, ONG, MARINA MILITARE… NON HA PROVE MA DATI, NON DAI SERVIZI SEGRETI MA DA FRONTEX E MARINA MILITARE (CHE L’HANNO SMENTITO) E DAL WEB (?)… “NE ARRIVANO TROPPI”: UN MAGISTRATO NON DA’ VALUTAZIONI POLITICHE, PERSEGUE REATI, MA SOLO SE ESISTONO NELLA REALTA’
“Contatti radio” e “comunicazioni” non specificati tra presunti trafficanti e appartenenti ad alcune ong a disposizione della procura di Catania non arrivano dagli 007, ma da Frontex e dalla Marina Militare.
Lo ha spiegato il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, in audizione in commissione Difesa al Senato, motivando così le dichiarazioni degli scorsi giorni in cui ha parlato di contatti tra gli scafisti e alcune ong che soccorrono i migranti in mare.
Peccato che prima Frontex e poi la Marina Militare lo abbiano smentito sostenendo che non ci sono elementi tali da ritenere plausibile la tesi di “collusioni” tra trafficanti e Ong.
Inoltre afferma Zuccaro “ci risulta anche da Internet, perchè in rete ci sono i dati della posizione delle Ong”. Se le indagini le facciamo su internet siamo a posto…
E ancora: “Siamo ad un livello di pre-indagine su un fenomeno che va comunque segnalato per chiedere alle istituzioni di porre rimedio alla carenza di strumenti di indagine necessari. Poi vi sono le indagini vere e proprie: su queste ultime non ho mai fornito indicazioni e mai lo farò”.
Tra il il personale delle ong vi sono figure “non proprio collimabili con quelle dei filantropi”, ha insistito Zuccaro. ovviamente senza specificare chi, come al solito.
“Da parte di questo ufficio non si è più in grado di svolgere indagini di ampio respiro volte a contrastare il traffico di migranti clandestini” .
Quali sono gli strumenti di cui il magistrato denuncia la mancanza? “L’impiego di polizia giudiziaria in alto mare, la possibilità di indagare sui finanziamenti di queste organizzazioni, la possibilità di fare indagini in acque libiche”.
In pratica intercettare tutti sulla base di un reato ipotetico di cui nessuno ha uno straccio di prova.
Ma sentiamo ancora Zuccaro.
“Io parto da tre fatti. La prima: in alcuni casi le ong hanno varcato i confini delle acque libiche (fatto confermato dalla stessa Marina italiana che ha però sempre dato l’autorizzazione a Ong di farlo per casi di emergenza, quindi prima tesi irrilevante)
La seconda: l’esistenza di comunicazioni via radio o web tra terra ferma libica e soggetti a bordo delle navi dei soccorritori (se si limita a lanciare un sos di soccorso non esiste reato per chi va in soccorso, basta conoscere le norme)
La terza: il distacco dei trasponder emerge in maniera oggettiva. Quel tipo di strumento può non dare segnale o perchè disattivato o perchè si trova in una zona d’ombra. Chiedo che ogni qualvolta che un trasponder non dia il suo segnale si alzi in volo un velivolo che vada a vedere dove stia operando quella nave. (certo, spendiamo qualche decina di migliaia di euro per mandare un aereo non a segnalare le navi in pericolo, ma per verificare quelle che prestano soccorso, ci pare un’ottima idea…)
Infine l’attacco sui finanziamenti.
“Da dove proviene il denaro delle Ong che hanno a bordo strumentazioni avanzate?”, domanda il magistrato citando l’esempio di Moas, una ong privata battente bandiera maltese che “dispone di droni e strumentazioni all’avanguardia”.
Esistono dei bilanci, anche del Moas, basta leggerli. Comunque il Moas ha accettato l’audizione davanti alla commissione, così le curiosità di Zuccaro domani saranno soddisfatte.
Peccato che Zuccaro non abbia spiegato perchè alla procura di Siracusa (quella competente per il porto di Augusta dove arriva il maggior numero di profughi) la pensino in modo diametralmente opposto al suo…
(da agenzie)
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