BASTEREBBERO 120 EURO L’ANNO A TESTA PER ASSICURARE L’ITALIA DAI DISASTRI
OGNI ANNO SI SPENDONO 7 MILIARDI PER RIPARARE I DANNI AMBIENTALI, ALL’ESTERO CI SI ASSICURA
Centoventi euro a testa per assicurare l’Italia dal rischio dei disastri: è la proposta rilanciata dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli, che ha preso spunto dall’ultima distruttiva ed estesissima ondata di maltempo .
La somma è tarata sulla media di spesa che sostenuta ogni anno per riparare i danni, cioè 7 miliardi.
Con un cambio di prospettiva notevole: i fondi non dovrebbero essere reperiti di volta in volta, con tempi più lunghi e il rischio che non bastino mai.
«Purtroppo l’Italia da questo punto di vista è molto indietro – spiega Enzo Sivori, presidente degli agenti Unipolsai – Negli Stati Uniti ad esempio le società potenzialmente coinvolte nei processi di ricostruzione alimentano i fondi di copertura assicurativa. Ma i modelli sono molti».
Un sistema di assicurazione diretta – gestita dal settore pubblico – esiste in Spagna (dal 1954), negli Stati Uniti (contro le inondazioni, in particolare, dal 1968), in Turchia per il rischio terremoto (1999). In Francia (1982) e in Giappone per i terremoti (1966), in California (1996) e Florida (1993) c’è un sistema di riassicurazione, che si “aggancia” al regime privato e alle polizze per altre tipologie di rischio.
L’Italia, pur esposta a terremoti, dissesti, alluvioni e vulcani, non è mai riuscita a introdurre un sistema simile.
(da agenzie)
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