BOLOGNA: “CINQUE STELLE” A RISCHIO DI DIVENTARE CADENTI, E’ RESA DEI CONTI TRA I GRILLINI
IL MOVIMENTO DI GRILLO E’ SPACCATO TRA CHI APPOGGIA IL COMICO E CHI E’ CONTRO L’EPURAZIONE… SCAMBI DI ACCUSE SUL WEB, MA SULLO SFONDO C’E’ LA CORSA AL PARLAMENTO
Un documento pro Grillo “senza se e senza ma” spacca il Movimento 5 Stelle.
E’ una guerra combattuta sul web, che da principale strumento politico sta diventando per i grillini una plateale arena di scontri.
Da una parte si schiera la componente vicina al leader, che ha sottoscritto il nuovo appello; dall’altra, quella che con Grillo è entrata in rotta di collisione, dopo la scelta di espellere il consigliere comunale di Ferrara Valentino Tavolazzi, accusato di danneggiare il movimento.
Contro l’epurazione, c’è già stato un primo tentativo di ribellione, concretato in un appello pro Tavolazzi sottoscritto in larga parte tra gli attivisti più vicini al consigliere regionale Giovanni Favia.
La resa dei conti però arriva solo in questi giorni.
Circola un controdocumento dal titolo inequivocabile (“Perchè noi siamo con Beppe Grillo senza se e senza ma”) e a sottoscriverlo sono i tre consiglieri comunali eletti a Palazzo d’Accursio. Massimo Bugani, Federica Salsi e Marco Piazza rigettano le accuse di autoritarismo rivolte al leader, manifestando al contrario il “totale appoggio e sostegno ad una persona che non ha mai invaso il nostro campo d’azione”.
I tre firmatari non citano il caso Tavolazzi, ma diversi attivisti vicini al consigliere ferrarese leggono l’appello come una sorta di ultimatum: o con Grillo o con Tavolazzi.
“Sentiamo parlare di dittatura, di padre padrone, di capo severo, di gerarca, di urlatore violento – continuano i tre firmatari -. Noi abbiamo invece conosciuto un uomo libero, sereno, puro e sensibile come pochi altri”.
E’ la linea opposta a quella del Meet Up Emilia Romagna, che chiedeva il reintegro di Tavolazzi e della sua lista civica “Progetto per Ferrara”, incompatibile, secondo Grillo, con le regole del M5Stelle.
“Il fatto di essere a fianco di Grillo non significa automaticamente essere contro Tavolazzi”, prova a precisare poco dopo la Salsi su Facebook, assieme al collega Piazza. Ma divampano le critiche ai tre consiglieri, per il loro atteggiamento troppo remissivo nei confronti di Grillo. E così com’era accaduto ai tempi della risoluzione pro Unità e sullo ius soli, anche questa spaccatura trova casa sul web, moltiplicando i propri effetti, e anzi producendo inviti a non esporre sulla rete i panni sporchi, oggetto poi di golose sbirciate da parte di chi vuole scassare il movimento.
“Dov’è finita la regola dell’uno vale uno?”, ribattono i malpancisti.
“Non è una questione di pro e contro, ma di democrazia interna al movimento”, sottolineano altri insoddisfatti. Se però da un lato ci sono i tre consiglieri comunali usciti allo scoperto, dall’altro il consigliere regionale Giovanni Favia si tiene ostentatamente fuori dalla discussione. “Sono in silenzio stampa”, dice.
Ma Tavolazzi è sereno: “Favia ha espresso vicinanza, solidarietà e apprezzamento per me. Ha chiesto chiarimenti a Grillo, ha fatto quel che doveva fare”.
Una guerra fredda a distanza, insomma, fra due aree ben distinte del M5Stelle, coi primi intenzionati a stanare gli anti Grillo e i secondi preoccupati per la deriva autoritaria del blogger.
Sullo sfondo, le politiche per il 2013, vietate per chi è consigliere o ha già svolto due mandati elettorali. Regole che per alcuni però potrebbero essere riviste.
Nel frattempo, tutti si attendono un intervento “muscolare” di Grillo.
Ma nessuno oggi è in grado di prevedere quale effetto avrà sul suo movimento.
Beppe Persichella
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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