BROGLI, REGOLE E SPESE, ACCUSE INCROCIATE TRA RENZI E BERSANI
SPOSETTI ACCUSA: “RENZI HA SPESO TRE MILIONI DI EURO PER LA CAMPAGNA DELLE PRIMARIE: CHI PAGA?”
E alla fine, ha scelto la guerra. Perchè «è meglio vincere male che perdere bene». «Non ci sono due curriculum, ma due modelli di futuro a confronto. Da un lato l’usato sicuro di Bersani, dall’altro la sfida per un’Italia diversa».
Renzi cerca di «vendere» il sogno, sempre più a suo agio nei panni del Grande Imbonitore, sospeso tra Obama e Bonolis.
E se il partito «nei sondaggi è sopra il 30%, io dico andate a ricercare quelli che dicevano che le primarie ci avrebbero distrutto».
La tesi per convincere gli ultimi indecisi: «Con noi si vince. Loro non hanno fatto nulla, nemmeno la legge sul conflitto di interessi. E per favore, niente renziani: queste malattie lasciamole agli altri».
Sottopalco Gori, Lotti e De Siervo annuiscono.
Giuliano da Empoli ascolta assorto. C’è anche Fausto Brizzi. Agnese Renzi no, aveva una lezione a scuola.
Ma a rilanciare il tema finanziamenti ieri ci pensa, a distanza, l’ex tesoriere ds Ugo Sposetti: «La Leopolda è costata 350 mila euro. Finora Renzi ha speso circa 2 milioni e 800 mila euro. Il tetto è 200 mila».
La replica: «Metto online tutte le fatture. Non abbiamo finanziatori occulti».
E la portavoce dei comitati Simona Bonafè: «Sposetti spara cifre in libertà . Che ha fatto con i soldi dei finanziamenti dei Ds?».
Già , ma se si perde? Renzi: «Non esiste un piano B. Non accetteremo premi di consolazione».
Poi c’è la questione del centrodestra. «Mi hanno dato del fascistoide. Ma perchè dovremmo vergognarci di prendere quei voti? Meglio Bersani che li raccoglie conto terzi, con Casini?». Intanto un voto lo incassa ieri.
In sala stampa lo avvicina un ragazzo sulla trentina: «Matteo, sono un elettore di destra. Però stavolta voto per te». Lui gli stringe la mano: «Vai, grande».
E tira via.
Ma il vero timore di Renzi è che la polemica sulle regole spinga le persone a non votare.
E così lancia lo slogan: «Meglio perdere un quarto d’ora oggi a fare la fila piuttosto che perdere i prossimi 5 anni».
Quanto ai rottamati, la butta sul ridere: «Bindi, D’Alema, Veltroni… Sono come quei bambini che non vogliono scendere dall’altalena».
Ma la presidente ds replica: «Sulle deroghe decide il partito, non Renzi».
Sempre il sindaco: «Di Pietro? Non ci alleeremo con nessun partitino come il suo, che poi fa gruppo a sè per beccare i finanziamenti».
Sull’ipotesi brogli alle primarie ieri però gli ha replicato da Bari Pier Luigi Bersani: «Non mettiamo sospetti, stiamo facendo una cosa meravigliosa che verrà sostenuta da migliaia di volontari, tutta gente per bene. L’affluenza? La voglio altissima».
E Nichi Vendola: «Sono ottimista: ho sempre perso nei sondaggi ma ho sempre vinto nelle urne»
Angela Frenda
(da “il Corriere della Sera”)
Leave a Reply