CARABINIERE UCCISO A ROMA CON OTTO COLTELLATE DA DUE LADRI
COS’E’ “IL CAVALLO DI RITORNO”, IL TIPO DI ESTORSIONE POSTO IN ESSERE DAI DUE CRIMINALI… PERCHE’ I DUE CARFABINIERI NON HANNO AVUTO COPERTURA DI ALTRI MILITARI, SE SI TRATTAVA DI UNA TRAPPOLA?
Soldi in cambio della restituzione di qualcosa che è stato rubato: ecco cos’è il cavallo di ritorno. Una pratica ovviamente illegale, tecnicamente un’estorsione che viene messa in pratica dai ladri o da chi è venuto in possesso di qualcosa che è stato rubato – una borsa, un cellulare, uno scooter, un’auto – e si mette in contatto con il proprietario per ottenere denaro in cambio della restituzione dell’oggetto.
È per questo tipo di estorsione che Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma, stava intervenendo nel quartiere Prati. Un termine gergale che anche i carabinieri utilizzano per definire la situazione in cui il militare si è trovato.
Cerciello Rega e il suo collega stavano facendo un controllo su due soggetti che trasportavano una borsa sospetta, probabilmente rubata poco prima a una donna. Secondo una primissima ricostruzione la donna avrebbe chiamato il suo cellulare e preso accordi con i ladri per riavere la borsa ma all’incontro si sarebbero invece presentati i militari, avvisati dalla vittima. A quel punto sono stati aggrediti.
Resta lo sconcerto, se si trattava di una “trappola”, come i due carabinieri abbiano agito senza copertura di altri militari appostati e pronti a intervenire come sarebbe logico in operazioni di questo genere.
È successo poco dopo le tre del mattino, in via Pietro Cossa, quartiere Prati, pieno centro cittadino.
Mario Cerciello Rega, vice brigadiere di circa 35 anni, sposato da circa un mese, durante il servizio in borghese stava facendo un controllo su due persone che trasportavano una borsa sospetta, probabilmente rubata poco prima a una donna. Secondo una primissima ricostruzione la donna avrebbe chiamato il suo cellulare e preso accordi con i ladri per riavere la borsa, un “cavallo di ritorno”, ma all’incontro si sarebbero invece presentati i militari, avvisati dalla vittima. Il vice brigadiere sarebbe stato ucciso per cento euro, quelli chiesti dai due per restituire la borsa
Quando i militari li hanno bloccati, uno dei due ha estratto un coltello e ha pugnalato il vice brigadiere con otto coltellate, una delle quali sferrata all’altezza del cuore, un’altra alla schiena. L’uomo è stato portato d’urgenza all’ospedale Santo Spirito dove è morto, dopo un drammatico tentativo di rianimazione. L’altro carabiniere è rimasto lievemente ferito nella colluttazione.
I due sospettati, forse di origine nordafricana, sono adesso in fuga. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di due uomini alti circa 1 metro e ottanta. Uno dei due uomini è biondo, con i capelli mesciati, indossa un paio di jeans e una camicia a scacchi; l’altro ha un vistoso tatuaggio sul braccio destro. Elementi che potrebbero comportare ulteriori approfondimenti per stabilire la loro identità e provenienza. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio.
(da agenzie)
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