CASO CONSIP, SI PROFILA UN COMPLOTTO CONTRO RENZI
“VOGLIAMO ARRIVARE A RENZI” LA FRASI IMBARAZZANTE DEI CARABINIERI SCAFARTO E ULTIMO… LA PM AL CSM: “SEMBRAVANO IN PREDA A UN DELIRIO DI ONNIPOTENZA”
Arrivare a Matteo Renzi. Così il capitano del Noe, Gianpaolo Scafarto, e il colonnello Ultimo, secondo quanto riporta Repubblica, si sarebbero rivolti alla procuratrice di Modena, Lucia Musti, nell’ambito della vicenda Consip.
È stata la stessa procuratrice a riferire il contenuto del colloquio al Cms durante un’audizione che si è tenuta il 17 luglio. Scrive Repubblica:
“Dottoressa, lei, se vuole, ha una bomba in mano. Lei può far esplodere la bomba. Scoppierà un casino. Arriviamo a Renzi”.
Così, in un più di un incontro tra Modena e Roma, il capitano del Noe Scafarto e il colonnello Ultimo si rivolsero alla procuratrice di Modena Luica Musi”.
Repubblica spiega ancora che la pm, incalzata dai consiglieri del Csm, ha raccontato di aver visto Scafarto e Ultimo particolarmente “spregiudicati” e come “presi da un delirio di onnipotenza”.
I colloqui risalgono alla primavera del 2015: ad aprile la procura di Modena aveva ricevuto gli atti dell’inchiesta sugli affari della coop Cpl Concordia.
In quelle carte c’era anche la conversazione tra Renzi e il generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi.
“Non ho mai svolto indagini per fini politici”. Il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che arrestò Totò Riina, risponde così – interpellato dall’ANSA – a quella che definisce una “campagna di linciaggio mediatico”.
A proposito del procuratore Musti afferma di non averla “mai forzata in nessuna cosa” e di aver sempre svolto “le indagini che ci ha ordinato con lealtà e umiltà “. “Non ho mai parlato di Matteo Renzi nè con la dottoressa Musti nè con altri”, aggiunge.
Il colonnello De Caprio, che parla di una campagna di linciaggio mediatico nei suoi confronti portata avanti “con insinuazioni e falsità da alcuni organi di disinformazione funzionali alle lobby che da anni cercano di sfruttare il popolo italiano” – sottolinea di non aver mai “svolto indagini al di fuori dei fatti che emergevano direttamente ed esclusivamente dalle persone indagate. Non ho mai avuto esaltazioni o esagitazioni – spiega all’ANSA – a seguito delle indagini da me svolte neanche quando abbiamo arrestato Riina, non abbiamo mai esultato, non abbiamo esploso colpi in aria, non abbiamo fatto caroselli per le strade, mai festeggiato, perchè la lotta anticrimine appartiene solo al popolo e noi non usiamo il popolo per i nostri fini, o per avere dei voti, lo serviamo e basta”.
“Non ho dichiarazioni da fare”. Questo l’unico commento di Tiziano Renzi, raggiunto telefonicamente.
Franceschini: “Gravità istituzionale enorme”
“La vicenda giudiziaria Scafarto assume ogni giorno dei caratteri di gravità inaudita. Una cosa sono le indagini, con le quali è indispensabile non interferire, un’altra le reazioni politiche”. Così il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, al telefono. “Stiamo imparando dai giornali che c’è stato un tentativo, con ogni mezzo, di coinvolgere il premier. Una cosa è il dibattito interno o esterno al Pd, una cosa lo scontro tra partiti o gli attacchi a Renzi, ma questo è un fatto di una gravità istituzionale enorme, e azioni e parole di chiarezza e solidarietà dovrebbero arrivare da tutti, avversari compresi”.
Zanda: “Fatti gravissimi, se confermati sarebbe complotto contro le istituzioni”
“Se quanto stiamo apprendendo dovesse risultare vero dovremmo concludere che negli anni passati c’è stato in Italia un vero e proprio complotto, che ha visto coinvolti organi dello Stato, volto a rovesciare istituzioni democraticamente indicate dal Parlamento della Repubblica. In altri tempi si sarebbe parlato di eversione, se non di peggio”. Lo sostiene il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.
“Gli stralci di atti del Consiglio Superiore della Magistratura relativi ad una inchiesta giudiziaria in corso alla procura di Modena, pubblicati da alcuni quotidiani questa mattina, hanno dell’incredibile e, se veri, sono di una gravità inaudita – spiega l’esponente Dem – La magistratura accerterà la completa verità dei fatti e l’arma dei Carabinieri possiede tutti gli anticorpi per fare pulizia in profondità al proprio interno. Ma quel che leggiamo oggi, e che dobbiamo collegare alle notizie sulla stupefacente falsificazione di atti giudiziari che sarebbe stata compiuta dai medesimi soggetti di cui parla la procuratrice di Modena, presenta aspetti di straordinaria gravità istituzionale essendo evidente l’obiettivo di colpire il Presidente del Consiglio con iniziative che non voglio commentare”.
(da agenzie)
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