CHE SUCCEDE A VENTIMIGLIA ?
IL NEOSINDACO SI E’ TROVATO DI FRONTE A DIPENDENTI ADDETTI ALLA POTATURA MA SOLO “IN ORIZZONTALE”, A OPERAI “CHE NON POSSONO FLETTERSI”, A ELETTRICISTI CHE POSSONO CAMBIARE SOLO LE LAMPADINE AD ALTEZZA D’UOMO, A DIPENDENTI CHE ANDAVANO IN COMUNE IN COSTUME DA BAGNO E A CHI PER FARE PIPI DEVE ANDARE A CASA, PUR ESSENDOCI 15 BAGNI…
Poi dicono che certe cose accadono solo nel profondo Sud. Stavolta una vicenda che ha risvolti davvero umoristici su come funzionano certi uffici pubblici ci viene da Ventimiglia, città ligure dell’estremo ponente, terra di confine con la Costa Azzurra.
Quando si è insediato, il neosindaco del PdL, Gaetano Scullino, ci ha messo un po’ per capacitarsi su dove fosse capitato. Quasi stentava a credere che fosse realtà e non vivesse la trama di un film comico. Che accadeva, infatti, tra i dipendenti pubblici del suo Comune?
Intanto dei cinque giardinieri “potatori” in carico al Comune, uno ” deve evitare le scale fisse e mobili”, un secondo ” è idoneo alla potatura preferibilmente in orizzontale” e un terzo non può tollerare ” vibrazioni ripetute alla mano”. A lavorare quindi restano in due, essendo gli alberi verticali e provocando cesoie, seghetti e falciatrici sequenze di vibrazioni.
Tanto recitava il certificato medico del dottor Roberto Tonet, medico del lavoro del comune di Ventimiglia che ora sostiene “di non ricordare” di avere rilasciato certificati con quella motivazione.
C’è poi il caso di un operaio comunale che non può movimentare pesi superiori ai 10 kg, un altro invece “deve evitare posizioni di flessione”.
Un elettricista del Comune poi può salire solo su scale mobili che abbiano una portata superiore ai 140 kg” o “limitarsi a cambiare le lampadine che si trovano ad altezza d’uomo”.
L’imbianchino decoratore invece “non è idoneo alla mansione di imbianchino decoratore specializzato, ma a quello di aiuto falegname”.
Ora il sindaco ha trasmesso la casistica al prefetto, mentre i sindacati sono in stato di agitazione.
Il sindaco precisa ” l’85% dei dipendenti pubblici fa il proprio dovere, ma è inammissibile che ci sia chi se ne approfitta a scapito della macchina comunale”.
Nella precedente gestione si verificavano fatti incredibili, precisa il neosindaco. I commessi parcheggiavano i motorini nei corridoi e si erano costruiti pure una pedana, all’edilizia pubblica circolavano con gli zoccoli, c’era chi d’estate veniva a lavorare in costume da bagno, c’erano 160 chiavi in circolazione.
Entrava chi voleva: l’organizzatore della festa patronale affiggeva i suoi manifesti sulle porte con la scritta ” fave e salame, intervenite numerosi”, il pittore di strada allestiva la sua brava mostra in corridoio, i perdigiorno giravano per gli uffici senza motivo.
Il sindaco, che arriva in Comune alle 6,45 e esce la sera, racconta di un dipendente che tutte le volte che gli scappa la pipì va a casa. In Comune ci sono 14 bagni, ma lui sostiene che non ci riesce. Va e torna anche tre volte al giorno.
Il sindaco Scullino si è messo all’opera allestendo un punto di ristoro interno, onde evitare fughe di massa al bar, ha imposto la timbratura delle entrate e uscite, ha riorganizzato gli uffici: ora il dirigente dei servizi sociali e i servizi stessi sono nello stesso palazzo, mentre prima uno stava in Comune e i secondi vicino al mercato col risultato che “per passare una carta da una scrivania all’altra ci si impiegava un quarto d’ora”.
Conclude il sindaco ” La maggioranza dei dipendenti, per 1.000/ 1.100 euro al mese si fa un mazzo così e meriterebbe gli applausi, non è giusto che un 15% rovini l’immagine della città e del Comune”.
Nessuno vuole generalizzare, tanto meno noi, ma verrebbe da chiedersi dove fossero gli amministratori precedenti quando tutto ciò è stato permesso e favorito, arrivando a tali punti di degrado, con che garanzie di controllo vengono talvolta emessi dei certificati medici che “tutto giustificano”, che senso ha per i sindacati difendere certi personaggi che in realtà danneggiano altri dipendenti, costretti a lavorare anche per loro.
Ai posteri l’ardua sentenza…
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