CROCETTA AD UN PASSO DALLA ROTTURA CON IL PD: “MA POTREI CANDIDARMI CONTRO RENZI”
IL PD GLI NEGA LA DOPPIA MILITANZA NEL SUO MOVIMENTO “IL MEGAFONO”… LUI REPLICA: “STALINISTI, LI HO SALVATI DAGLI SCANDALI”
Ad un passo dalla rottura con il Pd ma anche ad un passo dalla candidatura a segretario nazionale dello stesso Pd.
Strano ma vero.
Questo è il bivio che si para davanti al governatore siciliano Rosario Crocetta il cui rapporto di amore e odio col Pd sembra per certi versi analogo a quello di Matteo Renzi che però lui non esclude di sfidare nella corsa alla segreteria nazionale.
La frattura, clamorosa, tra Crocetta e il Pd siciliano si è consumata in occasione dell’ultima direzione regionale del partito anche se non si riesce ancora a capire se siamo già al punto di non ritorno.
Tutto nasce dalla decisione del partito di bocciare senza appello l’ipotesi di «doppia militanza» per gli esponenti del Pd.
Un tentativo di bloccare il cammino del movimento politico «Il megafono» creato dal governatore Crocetta e che alle ultime elezioni regionali ha anche fatto dalla differenza per le fortune del centro-sinistra siciliano.
SFIDARE RENZI
Per questa ragione sabato sera il governatore ha fatto irruzione nella direzione del Pd siciliano sparando a palle incatenate contro il gruppo dirigente siciliano.
«Io ho salvato il Pd in Sicilia, perchè sarebbe stato travolto dagli scandali, e invece continuo a subire attacchi – ha attaccato- in altri tempi il partito avrebbe mandato uomini come Pio La Torre a fare pulizia».
E ancora: «Invece di ricevere solidarietà per le minacce continuano a delegittimarmi». E comunque non esclude l’ipotesi di scendere in campo per la segreteria nazionale del Pd. «Sfidare Renzi? Vediamo»
NON MI LASCIO INTIMIDIRE
Di buon mattino è tornato alla carica contro il documento approvato dalla direzione del Pd.
«Nessuno pensi di intimidirmi, nessuno pensi di fare prevalere i muscoli dei pacchetti di tessere dentro il dibattito politico del Pd. Non ho alcuna intenzione di rinunciare alla mia militanza nel Pd: è anche il mio partito. Ma nessuno pensi di poter utilizzare quei muscoli per cancella un’idea qual è “Il Megafono”».
E poi spiega: «Il Megafono è un’ idea di libertà , di democrazia, di rinnovamento, un nuovo modo di fare politica a cui anche il Pd ci si deve abituare. Un modo di fare politica che trova la sua ragion d’essere nella mobilitazione dal basso. Chi pensa di darmi aut aut sbaglia, il Megafono non sarà messo a tacere».
PD STALINISTA
Ancora più duro quando fa riferimento al dibattito che si è sviluppato nella direzione del Pd.
«Ho assistito -afferma- a un vero e proprio linciaggio, mentre siamo in trincea, mentre ci sono funzionari che rischiano perchè hanno scelto la libertà . Chi pensa di buttarci fuori lo faccia, ma lo farà con ragioni basate sul nulla, figlie del peggior opportunismo stalinista».
E rilancia annunciando una festa del suo movimento al quale non intende affatto rinunciare.
«Stiamo preparando una grande festa a Palermo per dire che ci siamo, con rappresentanti anche nazionali, per dire basta ai blocchi di potere e ai capi corrente e delle tessere».
Leave a Reply