CROLLANO IN TUTTA EUROPA LE DOMANDE DI PRESTITO PER L’ACQUISTO DELLA CASA
LE RATE SONO AUMENTATE FINO AL 43%, PER UN MUTUO A TASSO VARIABILE DA 126MILA EURO IL RIALZO È DI 195 EURO IN PIÙ AL MESE
Peggiorano le condizioni finanziarie nell’eurozona. Calano le domande di mutui, si alzano i requisiti per ottenerli e si amplifica la stretta creditizia , la più intensa dai tempi della crisi dei debiti sovrani. L’aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea (Bce) inizia a impattare su famiglie e imprese in modo consistente.
Secondo l’ultimo Bank lending survey di Francoforte, nel quarto trimestre 2022 la contrazione della richiesta di mutui abitativi, meno 21%, è stata «la più forte mai registrata», e «la domanda di credito al consumo e altri prestiti alle famiglie è diminuita fortemente in termini netti, sebbene in misura minore rispetto ai mutui per l’edilizia».
Uno scenario che, secondo Goldman Sachs, rappresenta «un sostanziale ulteriore irrigidimento degli standard di credito» chiesti a famiglie e imprese, su cui pesano principalmente le prospettive incerte dell’economia ma a cui il costo dei fondi e la posizione di liquidità contribuiscono sempre più. La situazione è destinata a peggiorare di pari passo con i rialzi del costo del denaro. […] A differenza della crisi che ha investito l’eurozona un decennio fa, in questo caso il fenomeno è diffuso in modo omogeneo nell’area euro.
Mutui, maxi aumento per i tassi variabili: ecco quanto sono cresciute le rate nell’ultimo anno
Rincari in vista per i mutui degli italiani. Con la Bce che si prepara a un nuovo rialzo dei tassi di 50 punti il ritocco si prepara a farsi sentire sui finanziamenti a tassi variabili degli italiani. A fare i calcoli è il portale Facile.it, usando come riferimento un finanziamento a tasso variabile da 126 mila euro a 25 anni sottoscritto a gennaio 2022. Nell’arco di poco più di un anno, e se le Bce procedesse con il nuovo rialzo, ci si troverebbe a versare una rata più cara del 43%, pari a 195 euro in più.
Il tasso (Tan) di partenza sottoscritto a gennaio 2022 e usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A partire dalla seconda metà dello scorso anno, a causa dei quattro aumenti del costo del denaro decisi dalla banca centrale europea, la rata ha iniziato a salire considerevolmente arrivando, a gennaio 2023, a 619 euro e, come detto, se la Bce decidesse di aumentare i tassi di altri 50 punti base e l’euribor crescesse in modo analogo, la rata mensile del mutuatario arriverebbe nei prossimi mesi addirittura a circa 653 euro, vale a dire 197 euro in più rispetto a gennaio 2022 (+43,2%).
(da agenzie)
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