DA “PUBBLICATELE TUTTE” A “DIPENDE”: LA CAPRIOLA DI GRILLO SULLE INTERCETTAZIONI
DOPO LE SCUOLE PRIVATE E I VACCINI, GRILLO CAMBIA IDEA ANCHE SULLE INTERCETTAZIONI… “DIPENDE” SE RIGUARDANO IL M5S O GLI ALTRI
Per Beppe Grillo è tempo delle mezze capriole.
Dopo quella sui fondi pubblici alle scuole private e quella sui vaccini, ora il leader M5S cambia idea sulle intercettazioni, la cui riforma rientra nel disegno di legge sul processo penale che dovrà essere discusso alla Camera.
Il giorno dopo la marcia Perugia-Assisi, andata in scena in stile francescano lontano dal “vaffa” e dalle urla di un tempo, il leader M5S per la prima volta utilizza toni moderati quando parla dell’utilizzo delle intercettazioni: “La verità sta nel mezzo. Se c’è una procedura improntata da un giudice sono giuste. Io non ho alcun tipo di problema ad essere intercettato, però capisco che ci siano dei problemi ad essere sparati così sui giornali”.
E poi ancora: “Dipende caso per caso e da dove viene questa roba. Visto che il tramite siete sempre voi giornalisti c’è da tenere a bada più voi che i magistrati”.
La vena giustizialista dei grillini per ora pulsa di meno.
Molto meno rispetto a quando i parlamentari M5S mettevano il bavaglio sulla bocca tra i banchi della Camera per protestare contro la legge che impediva l’utilizzo delle intercettazioni.
La loro posizione è sempre stata oltranzista, senza se e senza ma.
Meno di due anni fa, Vittorio Ferraresi diceva: “C’è una delega in bianco sulla pubblicazione delle intercettazioni, darà la facoltà all’esecutivo di poter prevedere blocchi alla loro pubblicazione”.
Adesso è Grillo, colui che aveva chiesto ai suoi attivisti via blog di stampare un volantino con scritto “Voglio essere intercettato”, a sollevare il problema della pubblicazione lasciando intendere, cosa che i grillini non avevano mai fatto prima, che servono paletti.
Il post sul blog relativo a Trivellopoli dal titolo “Pubblicatele tutte” resta di lontana memoria.
Per non parlare delle battaglie, agli albori del Movimento versione parlamentare, contro Silvio Berlusconi cavalcando la pubblicazione delle intercettazioni.
Insomma, nel linguaggio grillino, dopo la pubblicazione delle chat “Quattro amici al bar” tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e Raffaele Marra, quest’ultimo tuttora in carcere, fa il suo ingresso la parola magica “dipende”.
Dipende dai casi.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply