DAVIDE CASALEGGIO DIFFIDATO DAL M5S, ORA L’ADDIO E’ VICINO
IL MOVIMENTO “C’EST MOI” DICE IL FIGLIO DEL FONDATORE
Affonda il colpo nel giorno dell’undicesimo anniversario. Ci sarebbe dovuta essere la festa del Villaggio Rousseau e invece sul Blog delle Stelle appare il post che preannuncia la scissione.
“Niente supporto al Movimento 5 Stelle se diventerà un partito”, scrive Davide Casaleggio e un attimo dopo Alessandro Di Battista ne rilancia il contenuto invitando alla lettura. L’asse tra i due è chiaro e sempre più saldo.
Così come è sotto gli occhi di tutti la lontananza tra loro e il resto del Movimento. Ma a questo punto, la domanda che rimbalza nelle chat è: “In caso di scissione, chi va dove?”.
Si potrebbe aprire una battaglia legale sul simbolo M5S, Oggi di proprietà di Beppe Grillo ma affidato all’Associazione Rousseau, quindi a Casaleggio e a Luigi Di Maio. Poi ce n’è anche un altro, già oggetto di disputa in tribunale. E comunque, da quel poco che trapela da ambienti milanesi, Casaleggio non ha alcuna intenzione di darla vinta facilmente. “Se andrà via, andrà via portandosi il pallone”, spiegano fonti pentastellate a lui vicine. La guerra è appena iniziata.
Ed infatti ecco la risposta del Comitato di Garanzia del Movimento, formato da Vito Crimi, Giancarlo Cancelleri e Roberta Lombardi, che lo mette in mora e lo diffida dall’utilizzare il sito “per veicolare suoi messaggi personali non condivisi con gli organi” del M5S.
“Il Blog delle Stelle è il canale ufficiale del Movimento 5 stelle e Davide Casaleggio — si legge nella pagina Facebook – non ricopre alcuna carica nel Movimento 5 Stelle. Il post pubblicato in data odierna rappresenta una sua iniziativa, personale e arbitraria, diffusa attraverso uno strumento di comunicazione ufficiale del Movimento 5 Stelle. Il Movimento 5 Stelle siamo noi, tutti, non è appannaggio di qualcuno in particolare”. Eppure il Blog delle Stelle è intestato a Davide Casaleggio.
Beppe Grillo scende in campo a suo modo, citando Casaleggio padre, proprio nel giorno in cui Casaleggio figlio dice nei fatti che il Movimento ha tradito il fondatore. “Nel libro ‘Il Grillo canta sempre al tramonto’ scritto con Fo e Casaleggio — ricorda il comico – quest’ultimo diceva: ‘Noi abbiamo scelto appositamente la data di #SanFrancesco per la creazione del MoVimento. Politica senza soldi. Rispetto degli animali e dell’ambiente. Siamo i pazzi della democrazia, forse molti non ci capiscono proprio per questo e continuano a chiedersi chi c’è dietro’”.
Sta un po’ di qua e un po’ di là riguardo il Movimento, di certo però non rinuncerebbe mai all’alleanza con il Pd quindi la distanza con Davide per adesso è siderale.
Solo poco giorni fa l’associazione Rousseau di cui il figlio del co-fondatore è presidente aveva tagliato i servizi informatici ai 5 stelle, ora ha tolto anche l’esclusiva. Per tanti deputati e senatori è una liberazione non dover più dipendere dall’Associazione Rousseau e non versare più i 300 euro mensili, che ormai già molti parlamentari non versavano.
Le tensioni nel Movimento infatti covavano da tempo, con il patron di Rousseau che appariva sempre più isolato.
Il ‘caso’ dei mancati versamenti da parte degli eletti alla piattaforma web ha spezzato quello che sembrava un asse inscalfibile: Rousseau è pronto a dire addio al M5S e, di fatto, lo fa da oggi annunciando che il rapporto con i Cinque Stelle non è più esclusivo. “Ci attiveremo affinchè gli strumenti di partecipazione che abbiamo creato in questi anni siano a disposizione di tutti con un modello open source e saremo pronti a collaborare con movimenti, associazioni e organizzazioni”.
La progressiva trasformazione in partito è l’elemento che, per Casaleggio, mina alla base l’esistenza stessa di M5s. “Il Movimento 5 Stelle è nato con alcune promesse agli iscritti e agli elettori che io non ho dimenticato e non posso sconfessare. La prima di queste è che non saremmo mai diventati partito, non solo come struttura, ma soprattutto come mentalità .
Assieme a questo, però, Casaleggio accusa apertamente i vertici politici del Movimento dai quali si sente, evidentemente, tradito. “Ho dovuto sopportare insinuazioni, attacchi e calunnie nei miei confronti e nei confronti di mio padre anche da persone che grazie al nostro lavoro ricoprono oggi posizioni importanti”. Il riferimento è a Di Maio che ormai non fa altro che ripetere: “Rimaniamo uniti e guardiamo avanti”. Quando, per l’ex capo politico, l’Associazione Rousseau e Davide Casaleggio, fanno parte del passato.
(da agenzie)
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