DETENUTI AL LAVORO NEI PARCHI NAZIONALI
ACCORDO TRA I DICASTERI DELLA GIUSTIZIA E DELL’AMBIENTE…IL PRIMO PROGETTO A PARTIRE DOVREBBE ESSERE QUELLO DELLE CINQUE TERRE
Detenuti al lavoro nei parchi nazionali per realizzare le finalità della rieducazione e del reinserimento sociale con quelle della tutela della natura.
È stato firmato giovedì 29 maggio il protocollo d’intesa (dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti) del progetto che si pone come obiettivo la promozione e l’agevolazione dell’attività lavorativa dei condannati nei parchi nazionali italiani.
Le modalità del progetto saranno definite con accordi operativi tra i singoli parchi e l’amministrazione penitenziaria.
Le attività saranno volontarie per quei detenuti che hanno le caratteristiche idonee per poter partecipare al progetto.
Il primo a partire dovrebbe essere quello delle Cinque Terre.
«Con questo protocollo», osserva Orlando, «affrontiamo il tema dei detenuti che potranno lavorare all’esterno. Nei parchi potranno anche acquisire una specificità con i cosiddetti green jobs. Si potrà in futuro fare anche un ragionamento per occupare i detenuti nella manutenzione del suolo», prosegue il ministro.
«I lavori di pubblica utilità vanno nella direzione che vorrei si prendesse non solo per le emergenze ma in chiave strutturale. Iniziative come queste possono essere un prototipo».«Mettiamo a disposizione 24 parchi nazionali», ha aggiunto il collega di governo Galletti.
«Tra gli altri fini dell’inclusione sociale ci può essere anche la tutela della natura: e i parchi sono una leva straordinaria. Inoltre credo che ci sia anche un’utilità vera per il mantenimento dell’ambiente e che questa ‘accoppiata’ anomala ma vincente possa essere l’inizio di un proficuo lavoro anche in altri settori».
(da “il Corriere della Sera”)
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