DI BATTISTA: “NON GUIDO SCISSIONI NE’ CORRENTI E NON MI CANDIDO PER IL DIRETTIVO”
“MELONI E SALVINI SONO DUE PAVIDI, NON VOGLIONO GOVERNARE PER NON PRENDERSI RESPONSABILITA'”
“Prima hanno detto no a Draghi, poi la linea è cambiata, non ho cambiato io idea. Non sono io a non pensarla più come il M5s, ma è il M5s a non pensarla come me. Non farò scissioni, non farò correnti”. Lo ha detto Alessandro di Battista in una diretta Instagram.
“Un mese fa ho ricucito con molti esponenti che mi hanno ricoinvolto perchè Renzi stava aprendo la crisi. Mi è stato chiesto di dare una mano, e che sarebbe stata con Conte e mai con Renzi. Mi è stato assicurato che la linea non sarebbe cambiata”, ha aggiunto. “Ho detto va bene, ero contentissimo. Ma quando si è deciso di tornare con Renzi ho detto: io non cambio idea”.
“I parlamentari – precisa – hanno responsabilità di fare le loro scelte, il consiglio che ho dato ad alcuni di loro” fra gli espulsi “è di fare ricorso per essere riammessi e credo che molti ci stiano pensando. Se fossi stato in Parlamento avrei detto no” al governo Draghi.
Di Battista attacca poi il nuovo governo che definisce “un’accozzaglia indecorosa e un assembramento parlamentare pericoloso”.
“Salvini farà come col Conte 1: picconerà ogni giorno, ma non se la prenderà con Draghi perchè è un pavido. Non vuole governare davvero, non vuole prendersi le responsabilità “. Quindi se la prende con la leader di FdI: “Meloni non farà vera opposizione: sarà un’opposizione elettorale, non sostanziale. Attaccherà il Pd e i Cinquestelle, ma anche lei si comporterà in maniera pavida”.
Infine l’affondo sul premier. “Draghi è l’antitesi rispetto a determinate idee sullo stato sociale e sull’attenzione al piccolo, alle piccole imprese. Se poi dovesse convertirsi a quanto è maggiormente colpito in questo periodo bene venga, ma io non mi fido”.
“Avendo lasciato il Movimento 5 Stelle – ha poi dichiarato, rispondendo ai follower in diretta – non mi candido per la guida collegiale, per il direttivo”. “A proposito dei suoi rapporti con Luigi Di Maio, ha chiarito: “L’ho elogiato tante volte, nutro tanto affetto per lui, questo resta, abbiamo condiviso la stessa trincea per tanti anni”.
“Con lui – ha aggiunto – ho avuto degli screzi in passato, oggi abbiamo preso posizioni diverse, amen. Ultimamente con Luigi abbiamo chiarito tante cose”.
“Come è possibile avallare un governo con Fi? Non vi vado bene adesso? Amen, allora” quando leggeva le sentenza sui rapporti fra Dell’Utri e la mafia “andavo bene, oggi no? È il M5s che non la pensa più come me, non io che non al penso più come il M5s. Non farò scissioni nè correnti. Qualcuno dice che ho il simbolo di Italia dei Valori, ma quando mai? Chi lo dice è un avvelenatore di pozzi. Sono uscito dal M5s senza sbattere la porta”.
Quando la piattaforma Rousseau aveva dato il via libera al governo guidato da Mario Draghi il Movimento aveva cominciato a spaccarsi fino all’epilogo dell’addio, “a questo Movimento”, da parte di Di Battista. “La mia coscienza politica non ce la fa più – aveva spiegato – da diverso tempo non sono in accordo con alcune scelte del M5S. Non posso far altro che farmi da parte. Da ora in poi non parlerò più a nome del Movimento 5 Stelle anche perchè in questo momento il Movimento non parla a nome mio”.
Di Battista, incalzato dai suoi follower, tocca poi svariati argomenti della agenda politica non sono interna, come ad esempio i rapporti con gli Stati Uniti e la Nato. “Sono contrario alle basi Nato in Italia – afferma – non mi sta bene che ci siano bombe nucleari da noi” e poi “il patto di Varsavia non c’è più”. Cannabis legalizzata? “Sono favorevole – è la sua posizione – è uno dei modi per contrastare il crimine organizzato e rinvigorisce le casse dello Stato”.
Sulle trattative che hanno tentato la formazione di un nuovo governo Conte dopo la crisi aperta da Italia viva, ha precisato: “Disponibilità a entrare in un Conte ter senza Renzi l’ho data, perchè mi è stato chiesto, ma quando è rientrato Renzi mi sono fatto da parte, perchè non volevo avere nulla a che fare con questa persona. Ho dato questa disponibilità perchè quello dei responsabili era un compromesso che avrei accettato per sbarazzarsi del renzismo”. Draghi arriverà al Quirinale? gli chiedono. “Non sempre le cose vanno come sembra risponde – Prodi e Marini, ad esempio li davano come certi”.
(da agenzie)
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