“DI CHI E’ LA MANINA CHE HA INFILATO LA NORMA SALVA-BERLUSCONI?”
“PREMIER SPUTTANATO”: MINORANZA PD E OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO
La domanda che tutti si pongono è solo una: di chi è la manina che ha infilato la norma “salva Berlusconi” nel decreto attuativo della delega fiscale del 24 dicembre? Anche nel partito di Matteo Renzi si fa fatica a comprendere come una norma – che, come dichiarato giorni fa dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti al Fatto Quotidiano, non c’era nel testo arrivato dalla commissione tecnica del Mef – sia magicamente apparsa una volta uscita da Palazzo Chigi con tanto di timbro.
Come il deputato dem Franco Monaco; o Pippo Civati che, sul suo blog, scrive: “Ora, se il premier non ne sapeva nulla, se il Mef dice di non averlo visto, se il ministro della Giustizia ha espresso le perplessità che si leggono sulla stampa, chi ha portato quel testo al Consiglio dei ministri? Un’idea ce l’ho: il decreto, conoscendo l’Italia, si è scritto da solo”.
Il codicillo che di fatto depenalizza l’evasione e frode fiscale, stabilisce che se si prova ad aggirare il fisco per un importo non superiore al tre per cento del tributo dovuto non c’è reato.
La norma, che si estende anche ai procedimenti passati in giudicato in virtù del principio del favor rei, “è vergognosa in sè – attacca Corradino Mineo – Squalifica il governo italiano agli occhi dell’Europa che prova a introdurre nuove regole fiscali. Sputtana Renzi, facendone l’erede di Berlusconi, peggio se la norma favorisce Berlusconi”.
Lucrezia Ricchiuti, altra dissidente dem e componente della Commissione Finanze al Senato, ci mette il carico da novanta: “Come se non bastasse, l’ambito non è neppure uguale per tutti ma cresce al crescere della ricchezza detenuta; in pratica la legge del Nazareno ci dice che più sei ricco e più puoi evadere. Un simile livello di sfregio alla dignità delle persone oneste, neanche sotto il Berlusca triumfans si era mai visto”.
La sua collega Laura Puppato invita a fermarsi un attimo: “Non si può procedere come “nulla sia”,se ci sono menti oscure e pensieri inconfessabili che prendono forma grazie ad apparati,si tolgano ora!”.
Restando alla querelle interna al partito democratico, i renziani, lentamente e dopo le parole di Renzi al Tg5 (“Blocco tutto, il testo ritorni in Cdm”), iniziano a rilasciare commenti sul pasticcio fatto in Consiglio dei ministri: “Le leggi ad personam riguardano lo scorso ventennio. Questo governo si occupa di tutti i cittadini. La prova sta nel ritiro #riformafisco”, scrive l’eurodeputata Simona Bonafè.
Come da Palazzo Chigi sia potuto uscire un testo così formulato, genera scompiglio nel Partito democratico.
Ma gli altri partiti non stanno a guardare. Per il Movimento 5 Stelle commenta Luigi Di Maio: “Delle due l’una: o Renzi non sa cosa approva il suo Governo e quindi mi preme capire lui a cosa serva (visto che ci costa un botto in voli di Stato) oppure Renzi ha provato a fare un regalino di Natale a Berlusconi per estinguere una delle cambiali del Nazareno e non gli è riuscita (per ora)”.
Anche il leader del Carroccio Matteo Salvini attacca: “Renzi blocca la riformetta del Fisco, da lui approvata pochi giorni fa. Ormai penso soffra di sdoppiamento di personalità “.
(da “Huffingtonpost”)
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