DI MAIO SI SMARCA DA SALVINI: “SULLA LIBIA BASTA GIOCARE A FARE I DURI, CHIUDERE I PORTI NON E’ LA SOLUZIONEâ€
ANCHE FICO E TRENTA SULLA STESSA LINEA… “LEGA, FDI E ESTREMISTI DI DESTRA STANNO DESTABILIZZANDO LA SITUAZIONE”
“Chiudere un porto è una misura occasionale, risultata efficace in alcuni casi quando abbiamo dovuto scuotere l’Ue, ma è pur sempre occasionale. Di fronte a un intensificarsi della crisi non basterebbe, quindi bisogna prepararsi in modo più strutturato, a livello europeo, nel rispetto del diritto internazionale”.
Lo dice il vicepremier Luigi Di Maio in un’intervista al Corriere della sera, parlando della crisi in Libia.
“Il governo – afferma Di Maio – la sta monitorando giorno dopo giorno, bisogna avere testa in questi momenti e lavorare con responsabilità . Quel che sta accadendo non è un gioco, non è Risiko in cui uno si diverte a fare il duro con l’altro. Le parole hanno un peso”.
Nega però di star rispondendo alle dichiarazioni di Salvini contro la Francia:
“Dico solo che se non si ponderano i toni il rischio è incrementare le tensioni. E di fronte a un inasprimento sul terreno la possibilità che possano riprendere gli sbarchi verso le nostre coste c’è, non è un mistero. Quindi i primi ad essere colpiti saremmo noi, come Italia”.
Sulla stessa linea anche il presidente della Camera, Roberto Fico, che parlando della questione libica afferma: “I rifugiati non possono essere respinti, coloro che scappano da una guerra non possono essere respinti. Questo è il diritto internazionale, quindi mi sembra davvero scontato. È il diritto e così è”.
Interviene sul tema anche la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta: “Oggi vedo che la Lega e qualche movimento di estrema destra è partito all’attacco della sottoscritta. Posso invitarli tutti da me, al ministero, così gli spiego un po’ di diritto internazionale e magari capiscono cosa possono produrre i loro toni aggressivi sulla Libia. Che poi il paradosso è che gli stessi che gridano alla guerra, dalla Lega a FdI, sono gli stessi che fanno propaganda sui migranti. Non hanno capito che alzando i toni come fanno rischiano solo di destabilizzare ulteriormente la situazione provocando così loro, per primi, nuovi flussi migratori verso l’Italia”.
(da agenzie)
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