DOMENICA IN PIAZZA DEL DUOMO ARRIVA IL PREDELLINO BIS: IL PREMIER ORGANIZZA IL BAGNO DI FOLLA
IL PDL PRECETTA PER LETTERA GLI ISCRITTI E LI INVITA ALLA “MOBILITAZIONE”, CI SI ATTENDE UN NUOVO “STRAPPO”…..FINI: “A BONN SILVIO INVECE DI TUTELARE IL PARLAMENTO, HA SPUTTANATO IL PAESE, HA DETTO COSE ASSURDE: E’ UN’ INCOSCIENTE”… ANCHE NAPOLITANO HA PERSO LA PAZIENZA E MEDITA SUL DISCORSO DI FINE ANNO
L’appuntamento è per domenica, alle 17.30, Piazza del Duomo, Milano. L’occasione è la consegna della tessera numero 1 del Pdl a Berlusconi, una iniziativa peraltro che ricorda le cerimonie un po’ vetuste della consegna della medaglia di cavaliere del lavoro, da parte delle autorità , a qualche senile imprenditore.
Chi se la sia inventata non è dato sapere, ma di “teste d’uovo” il Pdl è pieno. Sarebbe stato un bagno di folla durante lo struscio natalizio, l’occasione per chiedere a qualche bella signora il classico numero di telefono, il pretesto di raccontare una di quelle barzellette al termine delle quali il popolo forzaitaliota è costretto a ridere ventre a terra.
Invece l’appuntamento è diventato una “precettazione” in piena regola.
Il testo della lettera dei tre coordinatori nazionali agli iscritti lombardi parla chiaro, già nell’oggetto: “Mobilitazione per la manifestazione di domenica 13 dicembre”.
Poi si legge: “E’ superfluo sottolineare l’importanza di dare il massimo sostegno all’azione del presidente Berlusconi e al suo governo” e per chi non avesse ancora capito bene : “Vi invitiamo a partecipare numerosi, facendovi parte attiva nel coinvolgere il maggior numero possibile di persone”.
I giornali di centrodestra parlano già di un discorso da “predellino bis”, a base di lotta ai giudici, alle istituzioni, al “o con me o contro di me”, al “legittimo impedimento subito o elezioni”.
Non siamo preveggenti e non sappiamo di che umore il premier si alzi domenica mattina, che consigli ricevi dai maggiordomi di corte che lo stanno spingendo verso il baratro e che idee abbia in testa.
L’unico sciancato appoggio lo ha da Bossi, in cambio di poltrone a volontà , l’unico obiettivo leghista fedeli al motto “dal federalismo al poltronismo, dalla secessione al cadregone”. Loro di culi ne hanno tanti.
Il resto del mondo politico, nazionale e internazionale, assiste allibito a una politica ridotta al parlare da mesi solo di processi personali, di partito dei giudici, di presidenti della Repubblica di sinistra, di Fini traditore, di Corte Costituzionale organo politico.
Il tutto per due processi che tra poco saranno in ogni caso prescritti, leggi ad personam a parte.
Ne valeva la pena?
Di fronte alla crisi economica, alla disperazione di tante famiglie di lavoratori rimasti senza lavoro, alle difficoltà a far fronte a spese e bollette, al dramma di tanti giovani disoccupati, erano i due processi del premier i temi su cui scatenare la massa forzista?
O non era meglio fare come il cittadino comune, che se riceve una convocazione al processo si presenta e cerca di difendersi?
Era il caso di andare a Bonn, al congresso del Ppe a parlare delle vicende personali cui non frega nulla a nessuno e mettere in cattiva luce il Paese? Per suscitare le ovvie e doverose reazioni di Napolitano e Fini che ha commentato: “Invece di tutelare il parlamento ha voluto sputtanare il Paese. Si dovrebbe vergognare, ha detto cose assurde. E’ un incosciente ed un irresponsabile”.
Il presidente della Camera aveva cercato nei giorni scorsi di ammorbidire certi passaggi sul legittimo impedimento, favorendone un iter tranquillo, ora il premier ha compromesso tutto.
Il Pdl ha ostacolato la discussione sulla proposta del voto agli immigrati in maniera indegna e la Buongiorno per tutta risposta ha rinviato a gennaio la seduta della Commissione giustizia sulle leggi ad persona per il premier.
A Berlusconi interessa solo evitare i suoi processi, i suoi fans mantenere la poltrona.
Si può andare avanti cosi?
Un ulteriore strappo domenica potrebbe voler dire elezioni anticipate: mai un popolo al mondo sarebbe stato chiamato alle urne per risolvere i problemi giudiziari di un premier.
Speriamo che ci venga risparmiata almeno questa sceneggiata.
E qualcuno ricordi il vecchio adagio del pifferaio convinto di andare a suonarle e tornato a casa suonato….
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