E’ NATO IL PICCOLO MICHAEL, IL FIGLIO DELLA PROFUGA RESPINTA DA GORO
IL SINDACO DI FERRARA: “ORA HA UNA CASA”
Appena arrivata a Ferrara, con le grida dei pescatori ancora nelle orecchie e una notte insonne alle spalle, l’aveva detto, sfiorandosi la pancia: “Mio figlio sarà maschio e lo chiamerò Michael”. Così è stato.
È nato ieri mattina all’ospedale di Cona il figlio di Joy, una delle dodici migranti respinte dalle barricate di Goro, a fine ottobre.
“Stanno tutti bene – fanno sapere dall’Asp di Ferrara – la mamma e il piccolo Michael”.
Vent’anni, arrivata dalla Nigeria, Joy è in fuga da suo padre: “Faceva riti vodoo e voleva che mi convertissi alla sua religione – raccontava appena arrivata all’Asp di Ferrara, un mese e mezzo fa – Dopo la morte di mia madre si è risposato con una donna cattiva: così ho deciso di scappare col mio ragazzo: volevo farmi la mia vita, ma poi sono rimasta incinta e mio padre ha minacciato di ucciderci entrambi”.
Dalla Nigeria è arrivata in Libia, ma è dovuta scappare anche da lì: “Gli arabi ci picchiavano, non ci davano cibo. Abbiamo dormito in strada per giorni, finchè non abbiamo trovato il modo di salire su una barca. Ma lì l’ho perso”.
Ha perso il suo compagno, il padre del piccolo Michael. “Si chiama Lamin Dampha e ha 25 anni. L’ho perso di vista quando siamo saliti sulla barca in Libia: a me hanno fatto posto perchè ero incinta, ma lui non so neppure se sia riuscito ad imbarcarsi”.
Da allora sembra sia passato un secolo, a guardare Michael che dorme tranquillo accanto a lei all’ospedale di Cona.
Presto riceverà anche la visita del sindaco, Tiziano Tagliani. “Sono contento – commenta lui – Spero di andarli a trovare presto. È una bella notizia e mi auguro che la nostra comunità sia capace di un’accoglienza concreta, per entrambi”.
Se Goro è diventata il simbolo delle barricate contro i migranti, la nascita di Michael ora potrebbe dare un segnale opposto.
“Un bimbo nasce a prescindere dall’idea che ognuno di noi ha sull’immigrazione – sorride il sindaco – E, almeno secondo me, un bambino che nasce a Ferrara è ferrarese”.
Quanto alla mamma, “con questo parto di certo non esaurisce la sua odissea, ma il fatto che abbia potuto partorire ed essere seguita qui in una struttura di ottimo livello, è molto importante. Sarebbe bello se adesso che è nato un bambino alcune delle ragazze respinte potessero essere accolte a Goro, come segnale di riconciliazione”.
Ma da Goro il sindaco, Diego Viviani, frena: “Sto cercando di trovare un appartamento da mettere a disposizione – spiega – ne avevo trovato uno ma non andava il riscaldamento, adesso ne stiamo cercando un altro. Non appena l’avrò trovato riunirò, dirò che è importante dare un segnale. Magari prima di Natale, ci spero”.
Sarebbe ora che dimostrassero di essere persone civili.
(da agenzie)
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