E SE CHI VUOLE RIFARE LA DESTRA INIZIASSE DAL PROPRIO PIANEROTTOLO?
DOPO QUASI DUE ANNI DI INUTILI DISCUSSIONI, IL TRAINER FINI RISCHIA DI TROVARE GIOCATORI PIU’ PORTATI A RIVENDICARE UNA MAGLIA CHE A SUDARE IL POSTO… E TROPPI SI ALLENANO SOLO QUANDO C’E’ LA PROSPETTIVA DI NON FINIRE IN PANCHINA
Il prossimo fine settimana l’allenatore della “destra che non c’e'” riprenderà contatto, alla festa tricolore di Mirabello, con un parte degli aspiranti giocatori che si presenteranno con la tuta delle grandi occasioni.
In seguito Gianfranco Fini farà un tour autunnale lungo la penisola alla ricerca di altri nuovi talenti.
Forse, come per per tutte le squadre che vogliono iniziare il campionato con un organico adeguato, sarebbe stato meglio curare la preparazione estiva con un ritiro ad hoc, ma pare che a destra sia impossibile sottrarsi alla prassi dei palazzi di Giustizia, chiusi per ferie per quasi due mesi.
D’altronde l’obiettivo dichiarato è quello di “costruire” una squadra, non tanto giocarsi a breve la partita.
E per il campionato occorre ancora decidere se e quando iscriversi.
Che il percorso sia accidentato e irto di ostacoli, penso sia ben presente all’ex presidente della Camera. Al quale occorre dare atto di non aver dato nulla per scontato ritagliandosi solo il ruolo di trainer e di “scopritore di talenti”.
Per chi come noi da sette anni (dopo averne trascorso in passato venti di militanza attiva) segue le vicende della “destra che non c’è” attraverso il nostro blog, ogni iniziativa che vada in quella direzione va vista, fino a prova contraria, con interesse.
A due condizioni: che rappresenti realmente qualcosa di nuovo nella direzione di una modernizzazione dei temi della destra italiana con un radicamento nel tessuto sociale del nostro Paese e che veda nascere un senso di comunità militante intorno a questo progetto in fieri.
Perchè è facile criticare, più difficile costruire.
Se Fini ha avuto le sue colpe ( e noi siamo tra i pochi che hanno segnalato anomalie ed errori quando era ancora “venerato” da troppi suoi amici interessati, poi spariti) non è che molti altri, base compresa, siano esenti da responsabilità .
Se credevano in certe tesi politiche perchè molti non le hanno portate avanti anche quando Fli è stato messo in liquidazione?
Per fare politica non è necessario avere referenti in parlamento, si può operare anche attraverso circoli culturali, associazioni, aggregazioni tematiche, centri librari, interventi nel sociale, blog e social, liste civiche e gruppi territoriali.
Quanti dei “delusi” da una “destra che non c’è”, indipendentemente dalle scelte di Fini o di altri referenti, hanno continuato a essere presenti e visibili, quanti si sono sacrificati per restare un punto di aggregazione e di discussione?
Se vogliamo limitarci al nostro settore, quello dei blog di approfondimento e informazione costante e quotidiana (che ci permette di “dialogare” con centinaia di migliaia di utenti l’anno), conoscete un altro sito di area che ha continuato come noi a combattere sul fronte anticonformista?
Lo abbiamo fatto prima e abbiamo continuato a farlo dopo, unici in Italia: cosa ha impedito ad altri di fare altrettanto, ciascuno nel proprio settore?
Ecco perchè riteniamo che siano da privilegiare, nella ricerca della “destra che non c’è”, proprio le realtà territoriali militanti, quelle abituate a lavorare piu che a fare chiacchere e polemiche.
Fini, che non ha bisogno dei nostri consigli, farebbe bene a ricominciare da queste, più che da divisivi signorsì e sgomitanti comari.
Una squadra è competitiva se gioca chi è abituato a sudare la maglia e ha il contatto costante con il terreno di gioco, non chi si allena con il subbuteo e a seconda degli umori o degli interessi del momento.
Ricordando che una squadra non è fatta solo di modesti mediani, ma anche di fantasisti, capaci di fornire assist vincenti.
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