EMILIO FEDE: “LA STORIA DI BERLUSCONI? MAFIA, MAFIA, MAFIA. SOSTENEVA FAMIGLIA MANGANO”
IN UNA TELEFONATA REGISTRATA L’EX DIRETTORE DEL TG4 PARLA DEI RAPPORTI TRA SILVIO, DELL’UTRI E COSA NOSTRA… AI PM RACCONTA: “BERLUSCONI RACCOMANDO’ A DELL’UTRI DI ‘RICORDARSI’ DELLA FAMIGLIA DI MANGANO”
“Quando Marcello Dell’Utri veniva a Palermo doveva ricordarsi della famiglia di Vittorio Mangano, doveva ricordarsi di “sostenerla”.
E per evitare che se ne dimenticasse, Silvio Berlusconi in persona, almeno in un’occasione, si è adoperato per rammentarglielo.
A raccontarlo ai pubblici ministeri di Palermo non è un mafioso pentito, e non è nemmeno un collaboratore di giustizia.
L’inedito episodio arriva invece dalla viva voce di un uomo che per oltre vent’anni è stato al fianco dell’ex premier: Emilio Fede.
L’ex direttore del Tg4 ha raccontato ai magistrati di un incontro tra Berlusconi e lo stesso Dell’Utri, appena arrivato a Milano dopo un soggiorno a Palermo.
Ad Arcore, Fede si sta intrattenendo con l’ex premier, quando ecco che arriva Dell’Utri. “Mi alzai per allontanarmi” dice Fede interrogato dai pm Antonino Di Matteo e Roberto Tartaglia nel maggio scorso. “Lo scambio di frasi è stato brevissimo”, aggiunge.
Fede spiega che Berlusconi, ancor prima di salutare l’ex senatore oggi detenuto, esordisce immediatamente così: “Hai novità ? Mi raccomando ricordiamoci della sua famiglia, ricordiamoci di sostenerla”.
La famiglia da sostenere è quella di Vittorio Mangano, l’ex stalliere di Villa San Martino, in quel momento detenuto. Dell’Utri, nel racconto dell’ex direttore del Tg4, prontamente replica: “Chiedono riferimenti su di te”.
Per i magistrati il riferimento è agli interrogatori in quel momento in corso, durante i quali a Mangano veniva chiesto appunto dei rapporti con l’ex presidente di Publitalia e con il patron della Fininvest.
Fede non ha saputo collocare con certezza l’evento nel tempo: per lui il rapido scambio di battute tra Dell’Utri e Berlusconi sarebbe stato di poco antecedente alla discesa in campo dell’ex Cavaliere, quindi nel 1994.
Mangano però all’epoca era libero: finirà dentro soltanto dopo, ed è per questo che per i magistrati l’episodio raccontato da Fede è verosimilmente collocabile tra il 1995 e il 1996, quando Dell’Utri era già indagato dalla procura di Palermo per concorso esterno a Cosa Nostra.
I pm che indagano sulla trattativa Stato-mafia hanno interrogato Fede dopo che dalla procura di Monza è arrivata la registrazione di una conversazione.
Un file realizzato con il telefonino da Gaetano Ferri, personal trainer di Fede, che nel luglio del 2012 registra una conversazione con l’ex direttore del Tg4, all’insaputa di quest’ultimo.
Nella registrazione si sente Fede che spiega alcuni passaggi dei collegamenti tra Arcore, Dell’Utri e Cosa Nostra. “C’è stato un momento in cui c’era timore e loro avevano messo Mangano attraverso Marcello” spiega Fede al suo interlocutore.
Che ribatte: “Però era tutto Dell’Utri che faceva girare”. “Si, si era tutto Dell’Utri, era Dell’Utri che investiva” risponde Fede.
Poi il giornalista si pone una domanda retorica con risposta annessa: “Chi può parlare? Solo Dell’Utri. E devo dire che in questo Mangano è stato un eroe: è morto per non parlare”.
Quindi il giornalista fornisce al suo personal trainer la sua estrema sintesi di quarant’anni di potere economico e politico: “La vera storia della vicenda Berlusconi? Mafia, mafia, mafia, soldi, mafia”.
Aggiunge Fede: “Guarda a Berlusconi cosa gli sta mangiando. Perche’ lui e’ l’unico che sa. Ti rendi conto che ci sono 70 conti esteri, tutti che fanno riferimento a Dell’Utri?”.
“E’ tutto falso, l’ho già detto ai magistrati e ho denunciato quel truffatore per calunnia e minacce gravi”, replica Fede all’Ansa. “Lui ha manipolato le mie dichiarazioni”.
La registrazione dovrà essere esaminata, ma esiste. Dal file audio emergono anche vicende più legate all’attualità : “A Samorì (Gianpiero Samorì, imprenditore modenese accreditato a un certo punto come delfino di Berlusconi, ndr) che voleva passare con Berlusconi io gli avevo dato una mano… poi è intervenuto Dell’Utri e gli faccio rivolgiti a Dell’Utri, ma stai attento perchè Dell’Utri è un magna magna. Mi ha detto Samorì ‘cazzo se non avevi ragione… gli ho chiesto mettimi in lista e sai cosa mi ha chiesto: 10 milioni di euro’”.
Giuseppe Pipitone
(da “il Fatto Quotidiano“)
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