FANTOZZIANAMENTE ALITALIA: 15 MILIONI DI EURO IL COMPENSO DEL COMMISSARIO?
MENTRE ENAC LASCIA A TERRA LA NUOVA ALITALIA, PRIVA ANCORA DI LICENZE E PERMESSI, SCOPPIA LO SCANDALO DEL COMPENSO PREVISTO PER FANTOZZI: 15 MILIONI DI EURO… LO DICE UNA LEGGE DEL 1992 COME CALCOLARE IL SUO DISTURBO: IL COMMISSARIO STRAORDINARIO POTREBBE PERCEPIRE ANCHE DI PIU’… MENTRE MIGLIAIA DI DIPENDENTI VENGONO LICENZIATI E GLI AZIONISTI NON PRENDERANNO UN EURO… MA CALDEROLI CANCELLA SOLO LE LEGGI SULLA PIETRA POMICE DEL 1800?
Cai non decollerà come previsto il primo dicembre. Lo stop è stato comunicato due giorni fa dall’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, che ha precisato che “sono terminate le istruttorie per quanto riguarda le licenze di trasporto pubblico passeggeri ed il certificato di operatore aereo, ma l’emissione avverrà solo con l’evidenza delle effettive disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per l’operazione. Deve inoltre essere finalizzata la documentazione relativa al passaggio di proprietà degli aeromobili tra la vecchia e la nuova compagnia”.
Al di là delle comunicazioni ufficiali, emergerebbe dell’altro, sui ritardi Cai, ovvero che le lettere di assunzione in gran parte non sono partite, che i due rami della Cai dedicati a voli e slot non sono ancora stati certificati e lo stesso vale per il capitolo della movimentazione che la società vuole gestire in proprio, che mancano inoltre le firme sui contratti con le autorità aeroportuali.
La notizia dello slittamento dell’operazione ha subito generato la protesta dei sindacati che pur avevano firmato il contratto ( Cgil, Cisl, Uil e Ugl) che chiedono “il mantenimento degli accordi e dei contratti collettivi di lavoro fino alla cessione degli asset operativi”, mentre rimane sempre aperto il problema dell’approvazione da parte dell’Antitrust che dovrà esprimere una valutazione nel merito.
Insomma siamo sempre in alto mare e a rendere le onde ancora più tempestose ci sono da un lato le valutazioni politiche su un’operazione salvataggio che alla fine costerà ai contribuenti italiani una cifra tra i 2 e i 3 miliardi di euro, dall’altra le polemiche determinate dalla voce circa il compenso che percepirà il commissario straordinario Fantozzi.
Si parla infatti di una somma di circa 15 milioni di euro ( 30 miliardi delle vecchie lire), una cifra allucinante se rapportata alle migliaia di dipendenti licenziati e al tetto stabilito dal Governo per i dirigenti, nonchè al periodo delicato che attraversa l’economia italiana.
Premettiamo che Fantozzi è un esperto, professore ordinario di diritto tributario sia alla Sapienza di Roma che alla Luiss, a parte un’infelice parentesi politica con Dini e con il governo Prodi, un docente di livello e un esperto nel gestire fasi e procedure delicate.
Il problema non è lui, è la legge, ovvero il decreto ministeriale n. 570 del 28 luglio 1992 che regola la materia dei compensi dei commissari straordinari. Come la regola, direte voi?
Leggiamo che “la tariffa prevista nel decreto fa riferimento, con valori minimi e massimi, alla massa degli attivi, del passivo e dell’ammontare dei realizzi”.
Avete capito qualcosa di questo linguaggio burocratese? La somma dipende in pratica da un sacco di variabili, stabilite dal decreto. Infatti, Fantozzi ha precisato di non aver trattato alcun compenso al momento dell’accettazione dell’incarico di commissario straordinario, si vedrà alla fine.
E’ la legge che non pone tetti di riferimento che grida vendetta perchè è stata fatta apposta per assicurare cifre assurde in casi analoghi che evidentemente interessavano qualcuno.
La somma di 15 milioni potrebbe essere stata calcolata addirittura per difetto e la cifra reale manifestarsi superiore.
Qualcuno, anche nell’area centrodestra, dovrebbe ricordare che era stato deciso di fissare un tetto massimo per gli stipendi dei super manager italiani, mentre ora fa finta di indignarsi a questo tipo di emolumento.
Motivi di decenza impongono al Governo di intervenire per evitare di coprire d’oro un signore incaricato di organizzare il funerale di un’azienda.
Non solo, lo stipendio di Fantozzi sarà il primo ad essere messo in pagamento, una volta proceduto a riscuotere i crediti, mentre azionisti e dipendenti dovranno attendere. Come dire che i suoi soldi sono al sicuro, dei dipendenti e azionisti chi se ne frega…
Sulla base di una legge inutile ed iniqua, Fantozzi percepirà milionate di euro, mentre migliaia di azionisti rimarranno col sedere scoperto. Ma chissà chi ha voluto questo decreto nel 1998 e perchè…
Bastava cambiare in tempo utile la legge, equiparando il decreto a quello sui massimi stipendi dei manager pubblici…
Eppure abbiamo un Ministero della semplificazione che dovrebbe tagliare le norme superate.
Chissà se dormiva il Calderoli che è cosi contento di pubblicizzare il fatto che ha cassato la legge dell’800 sulla pietra pomice, ma nulla obietta sulla remunerazione dei commissari straordinari in contrasto coi tetti massimi dei dirigenti. Ora da più parti si grida allo scandalo, come se quella legge l’avesse votata nessuno.
Tranquilli che, passata l’onda delle polemiche, la leggina resterà al suo posto, garantendo milionate di sperperi di denaro pubblico diretti agli amici degli amici.
Vergogna non per Fantozzi, ma per chi quella legge l’ha voluta e votata.
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