FINCANTIERI, IL PIANO INDUSTRIALE PREVEDE TAGLI DI STABILIMENTI E DI 2.500 OPERAI: COSA SI NASCONDE DIETRO L’OPERAZIONE
PENALIZZATE LIGURIA, CAMPANIA E SICILIA, STRANAMENTE NESSUN TAGLIO IN VENETO: L’ASSE BOSSI-TREMONTI PER PREMIARE SOLO MARGHERA…. IL RUOLO DEL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA BELSITO NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI FINCANTIERI… SCAJOLA TEME UN COMPLOTTO
Non è la prima volta che affrontiamo il problema della crisi della cantieristica e possiamo dire che ci avevamo visto bene.
Cerchiamo di essere chiari, in modo che anche i non addetti ai lavori possano farsi un’idea.
Fincantieri è un’azienda controllata dallo Stato attraverso Fintecna che a sua volta fa capo al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
Di fronte alla crisi mondiale del settore, Fincantieri ha retto discretamente, grazie ad ottimi manager, acquisendo soprattutto commesse nel campo delle navi da crociera Carnival.
Due giorni fa, come fulmine a ciel sereno, si scopre un piano industriale “segretato” che prevede lacrime e sangue ed elaborato da uomini Fincantieri provenienti dalla McKinsey, una delle più note società di consulenza manageriale, piano presentato all’azionista Fintecna.
Il progetto prevede una riduzione del personale di 2.500 unità (oltre 7.500 considerando l’indotto), un dimezzamento del cantiere di Sestri Ponente, la chiusura di quello di Riva Trigoso, la riconversione di quello di Castellamare. Sullo sfondo si stagliano le scelte strategiche sul posizionamento territoriale del gruppo navalmeccanico: tutelato dall’asse Tremonti-Bossi, il Nord Est non viene sfiorato (per Marghera e Monfalcone non si prevedono tagli).
Ieri l’ex ministro Scajola, dichiarandosi all’oscuro del piano industriale, accennava sia al fatto che il Pdl in Liguria non può permettersi elettoralmente un colpo negativo del genere, sia a misteriosi complotti anti-premier che riveste ancora ad interim la carica di di Ministro dello Sviluppo Economico.
Ma come avevamo rivelato in precedenti articoli è noto anche il legame tra Bossi e l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono.
Non a caso in consiglio di amministrazione di Fincantieri siede il sottosegretario leghista genovese Francesco Belsito.
Ma badate bene, non messo a quel posto su indicazione della Lega ligure per rappresentare le famose “istanze del territorio” e del popolo ligure, ma dal vertice di via Bellerio per favorire i cantieri di Monfalcone e Marghera.
Sembra paradossale ma la Liguria viene penalizzata dal piano industriale proprio quando ha due sottosegretari leghisti locali (l’altro è Sonia Viale, sottosegretaria allo sviluppo Economico) al governo.
Entrambi rispondono solo agli imput che arrivano dal Senatur, senza che nessuno altro esponente del Centrodestra sia mai insorto.
In pratica si è deciso a tavolino che il “core business” delle crociere continuerà a poggiare sui cantieri di Monfalcone e Marghera, mentre Sestri Ponente , in quanto cantiere di medie dimensioni (perchè nessuno ha mai pensato stranamente a trasferirlo sul mare) appare insufficiente a rispondere alle regole del mercato.
Nel 2014, alla fine del piano, gli addetti italiani si ridurranno da 6.047 unità a 3.910, mentre, guarda un po’, aumenteranno di 900 quelli della controlata americana Fincantieri Marine Group, impegnata nella commessa per la Marina militare statunuitense.
Mentre il Veneto rimarrà immune dalla tempesta.
Da rimarcare che il progetto di ampliamento del cantiere di Sestri paga il mancato ribaltamento a mare: dopo l’accordo firmato un anno fa con le istituzioni e l’azienda, infatti il governo non ha mai risposto alle richieste di convocazione.
Perfida strategia per favorire Marghera?
C’è chi parla ora di una crisi occupazionale che il Pdl non può permettersi, nè in Liguria è in Canpania, ma soprattutto di un dramma sociale senza precedenti che colpirà almeno 7.500 lavoratori.
Vittime di scelte geopolitche interessate, oltre che del mercato.
Colpita in modo particolare la Liguria che pur annovera un ex ministro di peso come Scajola e due sottosegretari leghisti che però fanno l’interesse dei veneti e non dei liguri.
Un bel quadretto di famiglia.
Leave a Reply