FRANCIA, LA RIFORMA DELLE PENSIONI E’ LEGGE
NON PASSANO LE DUE MOZIONI DI SFIDUCIA AL GOVERNO BORNE
E’ stata definitavemente adottata dal parlamento francese la discussa riforma delle pensioni del governo Macron.
Nessuna delle due mozioni di sfiducia ha raccolto i voti necessari per far cadere il governo francese.
Prima è stata bocciata per soli nove voti la mozione di sfiducia “transpartisan” del partito indipendente Liot, votata da tutte le opposizioni al governo di Elisabeth Borne.
Poi è andata nulla anche la votazione alla mozione del partito di estrema destra Rassemblement National guidato da Marine Le Pen che poco prima del voto aveva dichiarato: “Borne deve dimettersi oppure il presidente deve rimuoverla dall’incarico”.
Un risultato comunque negativo per il governo e il presidente Emmanuel Macron, in quanto una buona parte dei deputati gollisti, i Republicains, ha votato a favore andando contro le indicazioni del presidente del partito, Eric Ciotti.
“Questi 9 voti risicati che mancano non risolvono niente. La situazione resta la stessa, noi continuiamo la mobilitazione fino al ritiro di questa riforma delle pensioni”, così Mathilde Panot, per la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. Anche il leader della sinistra radicale si è espresso con toni duri: “Quello che non è stato possibile raggiungere con un normale voto parlamentare, lo dobbiamo ottenere con le proteste, gli scioperi, le manifestazioni. Adesso è ora di passare a una sfiducia popolare”
Intanto nella zona tra Invalides e Concorde, non lontano dall’Assemblée Nationale, gruppi di manifestanti stanno affluendo nonostante la polizia sia schierata sin da questa mattina e gli assembramenti siano vietati. All’altezza di Place Vauban, non lontano dalla zona di Palais Bourbon, alcuni cassonetti sono già stati dati alle fiamme.
(da agenzie)
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