GIORGIA, DOVE HAI PRESO QUESTI SCAPPATI DI CASA?
DI QUANTI POZZOLO SI COMPONE LA FALANGE MELONIANA?
Di quanti Pozzolo si compone la falange meloniana? Oltre le pistole, quante le parole che questo battaglione di patrioti spara ogni giorno nel mucchio con l’idea che l’immunità parlamentare copra alla fine anche le biografie indecenti.
“Scappati di casa”, ricordate? La buona politica e il buon giornalismo, inorriditi per il carattere troppo naif della vasta curva grillina che aveva invaso il Parlamento, li ha ritenuti poco più che impresentabili, poco meno che criminali.
Dei nullafacenti, alcuni con idee pazzoidi altri con venature di indicibile modestia politica. Odore nauseabondo, da coprirsi la bocca col fazzoletto. Ora noi non dubitiamo che alcuni di essi fossero letteralmente dei miracolati senza arte né parte scelti nella calca di un movimento che aveva le vele gonfie e poca voglia di fare selezione.
Quel che domandiamo, se davvero esiste una relazione tra la realtà e la verità, cosa bisognerà dire e scrivere oggi dell’enorme esercito meloniano?
Perché se la squadra grillina era gravata dall’improvvisazione, quella avviata da Fratelli d’Italia ha il volto di personaggi dal vasto e disperante registro clientelare.
Dove li ha presi, come li ha raccolti, chi li ha presentati a Giorgia Meloni? E soprattutto la presidente del Consiglio ha immaginato – come lei assicura – di dover creare una nuova classe dirigente o – piuttosto – un battaglione di figuranti, di portavoti, di procacciatori d’affari con carriere politiche di serie b?
Scappati di casa i grillini, vero? Ma adesso il buon giornalismo come commenterà questi buffi cavalieri dell’apocalisse, pistoleri per sbaglio, che immaginano la linea d’ombra tra Bukowski e Ratzinger, e che dirà di quelle frotte di sottosegretari, di assessori, di panciuti consiglieri che mostrano di avere così tanta fame da non perdere tempo con le posate.
Si mangia con le mani, si spara con la bocca.
(da il Fatto Quotidiano)
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