GLI ITALIANI CI RIPENSANO E TORNANO A FARE I LAVORI DEGLI IMMIGRATI
INVERSIONE DI ROTTA: CRESCE LA RICHIESTA DI IMPIEGHI PREROGATIVA DEGLI STRANIERI… CAMERIERI, OPERAI, EDILI, COLF: I MESTIERI RIFIUTATI FINO A IERI, IN TEMPO DI CRISI TORNANO UTILI… CRESCE IL LAVORO NERO.
Badanti, colf, baby sitter, ma anche operai, muratori, edili, addetti alla ristorazione: tutti lavori, si diceva fino a poco tempo fa, che gli Italiani non vogliono più fare e che negli anni sono diventati appannaggio quasi esclusivo degli immigrati.
La tendenza ora pare stia cambiando: in tempi di recessione, sembra che i lavoratori italiani stiano tornando a proporsi per lavori che fino ad ieri rifiutavano, ma che oggi tornerebbero volentieri a fare.
I mestieri di ritorno, che non necessitano di grandi specializzazioni, tornano utili a chi tra i nostri connazionali ha da sbarcare il lunario, a chi aveva un contratto a progetto che non è stato rinnovato o un lavoro e l’ha perso.
Si tratta di una tendenza, non più di casi isolati, destinata ad ampliarsi, contestualmente alla recessione che avanza.
L’associazione Casa Base di Bologna, vicina ad ambienti Cgil, punto di riferimento e incrocio domanda/offerta per il lavoro domestico ( colf e badanti), segnala una rinnovata disponibilità in Emilia Romagna verso tale settore in cui su 10.000 collaboratrici familiari in regola nella provincia, la percentuale di italiane è passata dal 3% all’8%.
Se è difficile ottenere un dato nazionale su un fenomeno sociologico che riguarda settori in cui l’incidenza del lavoro nero è ancora molto alta, più facile è individuare una tendenza, attraverso i dati dei Centri provinciali per l’impiego: dietro al numero crescente di disoccupati, chi ha fornito agli ex uffici di collocamento la propria disponibilità di lavoro, dichiara una grande predisposizione a svolgere mansioni di basso profilo.
Stando ai dati della provincia di Bologna del primo semestre 2008, i 43.017 disoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego ( 32.500 italiani e 10.517 stranieri) richiedono posti come operatori generici di produzione, addetti alla segreteria, operatori di mensa, pulitori di locali, manovali e magazzinieri.
Il fenomeno interessa anche Milano dove, secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato del lavoro, l’aspetto che riguarda le aspettative professionali degli iscritti ( 4.376 a fine 2007, di cui il 72% italiano) conferma questa tendenza.
Attese occupazionali di basso profilo: addetti alle pulizie, bidelli, custodi, cassieri, banconisti, camerieri e baristi.
La tendenza milanese è confermata dall’assessorato alle Politiche del lavoro che evidenzia come sia sempre più frequente trovare italiani che cercano lavoro con impieghi che fino ad oggi erano prerogativa degli extracomunitari.
Anche nell’edilizia sono moltissimi gli italiani, soprattutto meridionali, che hanno ripreso a salire al nord, in cerca di occupazione.
In molti mestieri a bassa specializzazione ( dalle manifatture alle imprese di pulizie, dalle costruzioni ai servizi, dal trasporto al magazzino) ora però gli italiani incontrano sovente la concorrenza dei giovani immigrati, spesso con minori pretese.
In ogni caso la crisi sta facendo cambiare anche usi e costumi, le famiglie monoreddito spesso annaspano e anche uno stipendio da colf di 800 euro al mese comincia a essere appetibile.
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