NELLE PROVINCE 4 MILA POLITICI DA 115 MILIONI DI EURO L’ANNO
LA BATTAGLIA PER ABOLIRE LE PROVINCE TROVA SEMPRE PIU’ CONSENSI… UN PRESIDENTE COSTA 61.000 EURO, UN ASSESSORE 40.000… SONO 4.207 I POLITICI, DI CUI 3.001 CONSIGLIERI E 894 ASSESSORI, 104 PRESIDENTI DI GIUNTA E ALTRI 104 PRESIDENTI DEL CONSIGLIO
Un moltiplicatore di poltrone. Ecco cosa sono le Province. Grazie a loro campano più di 4.200 persone, presidenti del consiglio, di giunta, assessori e consiglieri.
In pratica in Italia, ogni 14mila cittadini, c’e’ un amministratore provinciale: il record è del Molise, con due province, Campobasso e Isernia, totalizza la bellezza di 62 politici ogni 5.162 residenti.
E dire che la finanziaria 2008, riducendo da 16 a 12 il numero massimo di assessori, pensava di aver introdotto un freno.
Un errore, perchè la vera variabile indipendente è rappresentata dal numero dei consiglieri che oscilla da 24 a 45 a seconda della classe demografica della Provincia, una cifra che in passato la stessa Unione delle Province Italiane (Upi) ha definito eccessiva.
Eppure qualcuno ha avanzato proposte per la creazione di altre 25 nuove province e anche per la modifica dei confini territoriali di quelle già esistenti.
Secondo uno studio dell’istituto Bruno Leoni, sono 4.207 gli italiani che di professione fanno i politici provinciali. Di questi 104 sono presidenti, vicepresidenti di Giunta e presidenti del Consiglio provinciale, 894 sono assessori e 3001 sono consiglieri.
Poi ci sono le consulenze che molti amministratori affidano a personaggi politici non eletti. Una schiera di politici che alle casse dello Stato costa oltre 115 milioni di euro l’anno.
Per remunerare i 104 presidenti di giunta lo Stato sborsa 6,4 milioni di euro che diventano 4,7 per pagare i vicepresidenti.
I presidenti dei consigli prov. costano 4,1 milioni di euro. Per i gettoni dei consiglieri se ne vanno 63,4 milioni, per gli stipendi degli assessori altri 36,5 milioni.
La paga singola oscilla da un minimo di 36 euro a presenza ( consiglio e commissioni) per le Province più piccole, fino a 104 nelle Province più grandi.
Gli assessori guadagnano da 3.200 euro al mese ( sotto i 500mila abitanti), fino a 4.500 ( oltre 1 milione di abitanti).
I vice presidenti percepiscono da 3.000 nelle province più piccole fino 5.200 nelle amministrazioni con più di un 1 milione di abitanti.
La media italiana è di un amministratore provinciale ogni 14mila abitanti, ma sono molte le regioni sotto questa soglia: dopo il Molise, c’e’ la Sardegna ( 1 ogni seimila residenti), la Basilicata ( 1 ogni ottomila) l’Abruzzo ( 1 ogni novemila), la Toscana e la Calabria ( 1 amministratore ogni diecimila abitanti).
Ci sono poi Province con appena 6 comuni, come Trieste, altre con 7 come Prato. Una appena creata con 10 comuni minori, quella di Barletta-Andria-Trani, strappati ad altre province.
Altre ancora con meno di 20 comuni, come Ragusa, Massa Carrara, Ravenna, Brindisi, Enna, Livorno e Rimini.
Un insieme di costi senza alcun beneficio, visto che le competenze potrebbero essere tranquillamente svolte da altri enti.
A parte la Lega, quasi tutte le forze politiche, almeno a parole, sarebbero per abolirle gradualmente, ricollocando ovviamente il personale in enti analoghi già esistenti.
Un processo di tagli agli sprechi che farebbe risparmiare allo Stato 16 miliardi di euro l’anno, una volta a regime, pari a 4 volte l’intervento anticrisi adottato nei giorni scorsi dal Governo per far fronte alla crisi economica.
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