GLI STIPENDI DEGLI INSEGNANTI SEMPRE PIU’ POVERI
STUDIO OCSE: CALO DEL COMPENSO IN TERMINI REALI SUPERIORE A QUASI TUTTI I PAESI EUROPEI
La Repubblica pubblica oggi una infografica sugli stipendi degli insegnanti tratta da uno studio dell’OCSE, e dal quale si evince che il calo del compenso in termini reali è stato superiore a quasi tutti i paesi presi in considerazione dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che tre giorni fa ha dedicato ai salari di maestre e professori il suo ultimo focus.
Peggio dell’Italia fa soltanto la Grecia:
Fatto cento lo stipendio del 2005 – anno assunto dall’Ocse come punto di partenza – nel 2014, in Italia, il potere d’acquisto delle maestre è calato a 93: si è ridotto del 7 per cento. Un taglio reale che ha riguardato nella stessa misura tutti altri docenti italiani. Ma non tutti quelli europei. Restando nel Vecchio continente, la tabella fornita dall’Organizzazione riserva diverse sorprese. In Germania, locomotiva d’Europa, nello stesso periodo il mensile alla scuola elementare si è incrementato del 10 per cento e in Irlanda addirittura del 13 per cento.
Anche i governi dei paesi scandinavi hanno combattuto la crisi sostenendo gli stipendi degli insegnanti. In Norvegia lo scatto in avanti è stato del 9 per cento e in Finlandia di 6 punti. Anche Belgio e Danimarca fanno segnare un segno positivo.
A soffrire come gli insegnanti italiani (ma un po’ meno) i colleghi francesi che dal 2005 al 2014 hanno dovuto sopportare un taglio reale del 5 per cento e solo la Grecia fa peggio dell’Italia: con un sonoro 30 per cento in meno in busta paga.
(da agenzie)
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