GREEN PASS PER ENTRARE NEI RISTORANTI AL CHIUSO, SOLUZIONE ALL’ITALIANA: IN QUELLI MENO AFFOLLATI BASTA UNA DOSE DI VACCINO, IN QUELLI AFFOLLATI NE SERVONO DUE
PREVISTO PER DOMANI IL DECRETO: NECESSARIO PER BUS E METRO MA NON PRIMA DI SETTEMBRE, NEL FRATTEMPO LIBERTA’ DI INFETTARE
Il Green Pass in vigore già dal 26 luglio per i ristoranti al chiuso dove basterà una sola dose di vaccino. Poi a settembre ne arriverà uno più restrittivo. Che servirà anche per salire su autobus e metro, per gli eventi sportivi e le discoteche.
È questa la mediazione a cui lavora il governo Draghi che oggi incontrerà la Conferenza delle Regioni in vista del Decreto Covid che dovrebbe essere varato entro la fine della settimana. E che porterà con sé anche la proroga dello Stato d’Emergenza per altri tre mesi, ovvero fino al 31 ottobre 2021.
Oltre al cambio dei criteri per i colori delle regioni. Sul quale però c’è battaglia nella maggioranza e con gli enti locali.
Il Green Pass dal 26 luglio
Il governo lavora quindi a una soluzione di compromesso sul Green Pass obbligatorio per tenere insieme una maggioranza sconquassata dalle polemiche.
Il punto di caduta, scrive oggi il Corriere della Sera, è quello di mantenere il Green Pass con una sola dose di vaccino per i ristoranti al chiuso e con doppia dose per i luoghi più affollati.
Prevedendo comunque che nelle aree dove si verifica una maggiore circolazione del Coronavirus sia prevista la doppia dose.
Ma c’è un problema, spiega oggi la Repubblica: bisognerà in ogni caso dare il tempo ai non vaccinati di non restare esclusi da alcuni servizi essenziali come i trasporti.
Per questo l’ipotesi che ad oggi sembra prevalente è quella di varare un primo uso del Green Pass per agosto, con regole dure per eventi e ristoranti al chiuso, e un secondo Green Pass per settembre, più restrittivo, che vieti o limiti ogni tipo di trasporto a chi non è vaccinato (magari con carrozze dei treni ad hoc per chi ha invece ricevuto la doppia dose). Dando il tempo a chi non si è adeguato di farlo entro agosto.
Secondo La Stampa dalle parti del ministero della Salute si ragiona anche attorno all’ipotesi di rendere gratuiti i test del tampone per chi è in attesa della seconda dose. Riguardo l’estensione del Green Pass ai trasporti pubblici, lanciata ieri da Walter Ricciardi, consulente del ministro Roberto Speranza, rimane il problema di chi si occuperà dei controlli. Questo è uno dei motivi che potrebbe far slittare l’obbligo a settembre.
Ma si ragiona anche attorno all’ipotesi di permettere di presenziare ai grandi eventi a un numero maggiore di spettatori che però abbiano il Green Pass e la mascherina.
C’è un protocollo, non ancora approvato, nel quale si prevede che sopra le 2 mila persone al chiuso e le 5 mila all’aperto si possono riempire arene e stadi al 25%. Ma il testo finale potrebbe prevedere appunto che chi organizza grandi eventi, o partite di calcio, faccia occupare tutti i posti da persone con certificazione verde e dispositivi di protezione individuale.
La Certificazione Verde Covid-19 obbligatoria per bus e metro
Per quanto riguarda settembre l’obiettivo del governo è quello di rilasciare la Certificazione Verde Covid-19 a 15 giorni dalla seconda dose, come succede per il Green Pass europeo. Anche perché ci sono 9 milioni di italiani che attendono ad oggi il richiamo. E in gran parte hanno già scaricato quello che certifica la somministrazione di una sola dose. Sul punto gli esperti del Cts per ora si sono limitati a mettere a verbale che il documento va rilasciato «soltanto dopo il completamento del ciclo vaccinale», ossia 14 giorni dopo la seconda dose e non la prima, come avviene oggi. Ma su dove richiederlo per ora una posizione netta gli scienziati non l’hanno ancora presa.
Nel decreto sarà poi anche prevista la proroga dello Stato d’Emergenza per altri tre mesi, ovvero fino al 31 ottobre 2021. Anche se il Corriere spiega che si potrebbe arrivare alla fine dell’anno, per coprire le nuove difese da prendere per la variante Delta, l’inizio della scuola e le elezioni amministrative (con ballottaggi) in arrivo.
L’ok alla legislazione d’emergenza porterà con sé la proroga dello smart working al 50%, la semplificazione delle procedure e il prolungamento dei poteri del commissario Francesco Paolo Figliuolo. Compresa, ovviamente, la campagna di vaccinazione di massa.
Le nuove regole per la zona gialla
Un altro punto di contrasto è quello che riguarda le nuove regole per i cambi di colore delle regioni e i parametri per il passaggio in zona gialla. Le posizioni tra la componente rigorista del governo e le Regioni restano distanti. Speranza vuole mantenere la regola dei 50 casi ogni centomila abitanti per il passaggio. In questa condizione già oggi si trovano Lazio, Veneto, Sicilia e Sardegna. Ma l’implementazione del parametro dei ricoveri e dell’occupazione delle terapie intensive, nel contempo, le salverebbe. Il ministro però vorrebbe portare in giallo le regioni con il 5% di occupazione delle terapie intensive e il 10% dei reparti ordinari. Le Regioni vorrebbero raddoppiare i parametri e far sparire il parametro dell’incidenza.
Sul tavolo rimane anche l’ipotesi di inserire regole più ferree per il green pass a seconda del quadro epidemiologico e le fasce a colore delle Regioni, contestualmente al cambio dei parametri. Ma la soluzione potrebbe essere quella di estendere il green pass senza distinzioni. In ogni caso l’esecutivo dovrà trovare in queste ore un punto di caduta perché ci sono molte resistenze da parte delle forze politiche che sostengono l’esecutivo.
Non è nemmeno escluso che si vada verso l’obbligo per quanto riguarda il personale scolastico. Mercoledì si terrà prima la cabina di regia e poi il Cdm che dovrebbe varare e probabilmente rendere operativo in tempi brevissimi un sistema premiale che favorisca un incremento delle vaccinazioni. Così chi non ha voluto farsi il vaccino sarà svantaggiato.
Come ottenere il Green Pass
Sul sito Dgc.Gov.it si spiega come ottenere la Certificazione Verde Covid-19 e scaricare il Green Pass già da oggi. Ovvero tramite il sito Dgc.gov.it dopo essersi autenticato tramite Spid o Cie o con la tessera sanitaria; attraverso il sito del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale; tramite l’app Immuni o l’app Io. Oppure con l’aiuto del proprio dottore: il sito spiega che il medico e il farmacista, accedendo con le proprie credenziali al Sistema Tessera Sanitaria, potranno recuperare la Certificazione verde Covid-19 del paziente. Serviranno il codice fiscale e i dati della Tessera Sanitaria. Il certificato sarà consegnato in formato cartaceo o digitale.
(da agenzie)
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