GRILLO: “CI VEDIAMO IN PIAZZA AD ATENE”, ORA TSIPRAS HA RAGIONE DI PREOCCUPARSI
IL LEADER M5S ANNUNCIA LA SUA PRESENZA PER IL REFERENDUM
Beppe Grillo vola in Grecia e cavalca la rivolta contro l’Euro e “l’austerità imposta dai burocrati e dai banchieri”.
Il leader del M5S annuncia la sua presenza domenica ad Atene “in piazza Syntagma” per festeggiare – è questa la speranza – l’esito del referendum chiesto da Alexis Tsipras sul piano dei creditori per il rientro del debito ellenico.
“Domenica e lunedì sarò ad Atene insieme ad alcuni nostri portavoce del Parlamento italiano ed europeo per esprimere la solidarietà e vicinanza di tutto il M5S ai cittadini greci in questo momento di democrazia. Il potere al popolo, non alle banche”, scrive Grillo sul blog.
E nella capitale greca sarà presente anche una delegazione di Sel, guidata da Nicola Fratoianni e Arturo Scotto, che già alle Europee si era presentata con il simbolo “Insieme per Tsipras”, oltre che una piccola pattuglia di parlamentari della sinistra ex Pd
Grillo rilancia però sulla battaglia contro la moneta unica.
“Anche in Italia – sottolinea – vogliamo che siano i cittadini a decidere sull’euro con il referendum che proporremo in Parlamento con una legge di iniziativa popolare già depositata in Senato”.
L’annuncio di Grillo ha anche l’effetto di distogliere l’attenzione da qualche polemica interna al M5S.
Grillo e Gianroberto Casaleggio, come rivelato dalla Stampa, hanno chiesto una nuova votazione all’assemblea dei deputati cinquestelle che la scorsa settimana ha bocciato la proposta avanzata dai due co-fondatori del movimento di rinnovare l’incarico di capo della comunicazione per Ilaria Loquenzi.
La mancata ratifica della nomina della giornalista romana aveva mandato su tutte le furie i due leader.
L’ex comico genovese ed il guru milanese si sono rifatti al regolamento interno secondo cui spetterebbe ai fondatori cinquestelle indicare i capi degli staff comunicazione di Camera e Senato, ed all’assemblea ratificare la scelta con un voto.
I due leader hanno letto l’episodio come un atto di sfida ed hanno riproposto lo stesso nome, quello della Loquenzi, intimando ai parlamentari di partecipare all’assemblea (la scorsa assemblea erano presenti soltanto una quarantina) e di votare a favore della loro candidata.
L’intervento di Milano non è piaciuto a molti parlamentari che hanno giudicato la richiesta una intromissione.
La Loquenzi, suo malgrado, è divenuta motivo del contendere tra fazioni in lotta. Contro la proroga del suo mandato – già da un anno lavora con il M5S alla Camera – avrebbero votato i deputati che hanno inteso così sfidare Grillo e Casaleggio, ma anche alcuni parlamentari che si lamentano del fatto di non essere stati abbastanza coinvolti nelle attività di comunicazione (ovvero di essere andati poco in televisione).
In difficoltà anche il direttorio che guida la pattuglia parlamentare a Roma.
Milano avrebbe rimproverato ai cinque membri di aver trascurato il voto e di aver consentito che si creassero i presupposti per un incidente che – viene raccontato – “si poteva tranquillamente evitare”.
Allo stesso tempo, alcuni deputati accusano il direttorio di essere “al servizio” di Grillo e Casaleggio.
Il caso rischia di offuscare l’immagine del M5S proprio in un momento in cui – complice lo scandalo Mafia Roma – i sondaggi vedono volare i cinquestelle.
(da “Huffingtonpost”)
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