I BARI SI VOTANO DA SOLI LA LEGGE TRUFFA, OK AL SENATO DEI 100 NOMINATI, IMMUNI ANCHE SE DELINQUENTI
CENTO SENATORI FIRMANO UN DOCUMENTO: “VIOLATE LE REGOLE PARLAMENTARI, DA UN ORRORE ISTITUZIONALE NON PUO’ NASCERE UNA COSTITUZIONE”… L’ENNESIMA MENZOGNA DEL BARO SUL REFERENDUM
Il Senato ha detto sì: non ci saranno più parlamentari liberamente eletti dai cittadini a Palazzo Madama.
I 100 nominati saranno in larga parte scelti dai consigli regionali (95), mentre 5 saranno di nomina presidenziale e godranno dell’immunità parlamentare.
Se un sindaco o consigliere regionale è imputato e in pericolo di arresto, sarà sufficiente che il suo partito lo sistemi tra i 95 senatori e potrà fare una pernacchia ai magistrati.
Ci volevano Renzi e i suoi mazzieri per fare il colpo del secolo, nonostante il 70% degli italiani si dichiari nei sondaggi favorevole a un Senato elettivo e non di nominati.
E’ un brutto giorno per la democrazia in Italia, ma in fondo è quanto gli italiani meritano per aver dato fiducia al secondo venditore di pentole bucate in venti anni.
Colpa anche di una opposizione incapace di impedire questo scempio della democrazia e di non aver fatto seguire al primo voto segreto, in cui aveva messo alle corde il governo, il colpo del ko definitivo.
Pochi minuti fa un centinaio di senatori tra cui esponenti di PI, Fi, Sel, Lega, M5S in una lettera denunciano che “non si possono decidere le regole di convivenza, violando sistematicamente le regole parlamentari. Da un orrore istituzionale non può nascere una Costituzione”. E ancora: “la conduzione incerta dei lavori” e le “ingerenze e provocazioni” di Renzi.
Ma non si possono presentare 7.000 emendamenti per poi assistere inerti alla loro illegittima decapitazione: bisognava avere uno staff legale alle spalle e procedere immediatamente a denunce personali e contestualmente all’occupazione dell’aula.
Fino a costringere Grasso a chiamare la polizia: un bel biglietto da visita per il pataccaro sui media di tutto il mondo.
E lo spocchioso avrebbe abbassato la testa.
Invece l’opposizione si è divisa in tre tronconi, dove al massimo erano in sintonia a rotazione due su tre.
Dio ci salvi dai prudenti…
Sel ha problemi al suo interno e teme ripercussioni negli enti locali dove governa con il Pd. Se fosse un partito coeso alla prima minaccia di ricatto di Renzi circa le giunte locali, avrebbe dovuto far dimettere tutti i suoi assessori entro 12 ore.
Immaginate il panico di tanti amministratori piddini locali che sarebbero rimasti col culo per terra…
Che lezione sarebbe stata per Renzi e che dimostrazione di dignità per una sinistra vera.
Inutile sottoscrivere 6.000 emendamenti e poi restare ancora in aula: come andare al ristorante con chi ti ha appena rapinato.
I Cinquestelle avevano forza e numeri per guidare la rivolta ma non hanno una guida lucida, mancano nella comunicazione, non sono organizzati, sono estemporanei.
Non hanno saputo cogliere il momento giusto e rischiare la carta vincente.
Più coerente la Lega che ha una formazione “inquadrata” ma che paga il dover stare a metà del guado: con l’alleato Forza Italia a fare da basista e a tenere lo strascico al Truffatore.
Si è limitata a una buona tattica parlamentare ma è senza una strategia globale.
Chiudiamo con l’ultima cialtronata di Renzi che ha dichiarato: “la maggioranza che sostiene questa riforma è disponibile a far mancare qualche numero per lasciare l’ultima parola ai cittadini con il referendum.
Frase che avrebbe senso se la maggioranza avesse i due terzi dei voti del Senato (ovvero 206 voti su 315 senatori totali).
Peccato che a 206 Renzi non ci arriverà mai: oggi l’art 2 della Legge truffa è stato approvato con 194 sì, 26 no, e otto astenuti (non erano presenti Lega Nord e Movimento 5 stelle).
Quindi si andrà al referedum per legge, non per gentile intercessione del mentitore Renzi.
Ultima sensazione: come si è sentita oggi la mancaza di “una destra che non c’e'”, capace di difendere la legalità contro gli abusi, le regole scritte contro la loro violazione, la democrazia contro i disegni autoritari, la Costituzione contro sedicenti riformatori del cazzo.
In una parola la destra “a tutto campo” del futuro.
Ma questo è un altro discorso.
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