I DATI GIMBE DESOLANTI: “SOLO UN ANZIANO OVER 80 SU CINQUE HA COMPLETATO IL CICLO VACCINALE, TRA GLI ULTIMI IN EUROPA”
PANDEMIA IN FLESSIONE MA AUMENTANO GLI OSPEDALIZZATI
Solo 1 su 5 over 80 (il 19,1%) ha completato il ciclo vaccinale, mentre il 27,4% ha ricevuto solo la prima iniezione.
A una settimana dalla fine del trimestre oltre un terzo delle dosi previste non risulta consegnato. Dati che per Nino Cartabellotta “certificano l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo della Commissione Europea di immunizzare almeno l’80% degli over 80 entro fine marzo”.
Anche perchè, fa notare il presidente della Fondazione Gimbe, le Regioni hanno dato priorità a categorie non previste dal piano vaccinale. La previsione è contenuta nel report settimanale della Fondazione di Bologna, pubblicato come di consueto il giovedì mattina.
A proposito delle vaccinazioni, Cartabellotta sottolinea che da ieri, mercoledì 24 marzo, nel database ufficiale delle vaccinazioni è comparsa la categoria “altro” e che, secondo i dati dell’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Italia si trova agli ultimi posti della classifica europea per soggetti over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale con entrambe le dosi.
Sul fronte dell’evoluzione dell’epidemia, nel monitoraggio la Fondazione rileva, nella settimana dal 17 al 23 marzo, una lieve diminuzione dei nuovi casi, sebbene con notevoli differenze tra le Regioni. Aumentano, invece, gli indicatori ospedalieri: in 12 Regioni risulta sopra la soglia limite il tasso di occupazione delle terapie intensive, in 10 quello dei reparti di area medica.
Rispetto alla precedente, i nuovi positivi scendono a 150.033 da 157.677, i morti a 2.327 da 2.522. Continuano invece ad aumentare gli attualmente positivi (560.654 da 536.115), le persone in isolamento domiciliare (528.680 da 506.761), i ricoveri con sintomi (28.428 da 26.098) e i pazienti in terapia intensiva (3.546 da 3.256).
“Si intravedono i primi segnali di miglioramento: dopo quattro settimane consecutive si inverte il trend dei nuovi casi settimanali e si riduce l’incremento percentuale dei nuovi casi”, sottolinea Cartabellotta. Pure con molte differenze tra i vari territori: in 10 Regioni l’incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita e in 14 si amplia il bacino degli attualmente positivi.
La situazione peggiora sul versante ospedaliero. A livello nazionale, infatti, risultano superate entrambe le soglie di allerta di occupazione di posti letto da parte di pazienti Covid in area medica e in terapia intensiva, attestate su 43% e 39% – i limiti sono fissati al 40% dal 30%.
Quanto alla campagna vaccinale, delle dosi previste per il primo trimestre 2021, al 24 marzo risultano consegnate alle Regioni 9.911.100 dosi (63,1%).
Hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 2.624.201 milioni di persone (4,4% della popolazione), con marcate differenze regionali: dal 3,4% di Sardegna e Calabria al 5,7% del Friuli-Venezia Giulia.
La Fondazione non ha rilevato contraccolpi nella somministrazione del vaccino AstraZeneca, dopo la sospensione del vaccino disposta “in via precauzionale”.
“Nelle giornate di domenica 21, lunedì 22 e martedì 23, il numero di somministrazioni ha superato quello dei giorni corrispondenti della settimana precedente”, spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione.
Rispetto alle fasce più a rischio, si conferma il notevole ritardo nella vaccinazione degli oltre 4,4 milioni di over 80: solo 846.007 (19,1%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.210.236 (27,4%) hanno ricevuto solo la prima dose di vaccino, con rilevanti e ingiustificabili differenze regionali.
Dati che, per Cartabellotta “certificano l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo della Commissione Europea di immunizzare almeno l’80% degli over 80 entro fine marzo, sia perchè la loro vaccinazione è iniziata solo a metà febbraio, sia perchè le Regioni hanno dato priorità a categorie non previste dal Piano vaccinale: il “personale non sanitario” e il non meglio spiegato “altro” — categoria comparsa proprio ieri nel database ufficiale — dove le somministrazioni continuano a crescere”. D’altronde, secondo il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, l’Italia si trova agli ultimi posti della classifica europea per soggetti over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale.
Intanto, come ha spiegato anche il presidente del Consiglio Mario Draghi ieri nel suo discorso in Parlamento, dopo la stretta di Pasqua si comincia a ragionare sulla possibilità di cominciare a riaprire alcune attività . Serve un piano strategico “per mettere fine all’estenuante stop & go degli ultimi mesi” e “guidare le riaperture con priorità basate su criteri espliciti, che tengano conto della probabilità di contagio e dell’impatto economico e sociale – puntualizza il presidente di Gimbe – Ma soprattutto, un piano guidato dalla consapevolezza che, nell’impossibilità di piegare la curva dei casi positivi per riprendere il tracciamento, questa tende inesorabilmente a risalire non appena si allentano le misure”. Perchè, conclud Cartabellotta “senza un’adeguata copertura di persone fragili vaccinate tornano a riempirsi gli ospedali e ad aumentare i decessi”.
(da agenzie)
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