IL BLUFF DELLA LEGA ORA E’ UFFICIALE: RIXI SCEGLIE LO STIPENDIO DI 8.800 EURINI MENSILI E SI RITIRA
GRANDE AVANSPETTACOLO IN LIGURIA PER UN POPOLO DI PIRLA: L’IMPRESARIO SALVINI RITIRA DALLE SCENE LA VETUSTA SOUBRETTE RIXI DOPO IL PRIMO ATTO, COME DA PROGRAMMA, PER DARE SPAZIO A TOTI’ LA SCIANTOSA… DA UNO STRANIERO PADAGNO AD UN PIEMONTESE, LA MARCHETTA ALLA RENZIANA PAITA E’ SERVITA
Partiamo dalla versione ufficiale, come da comunicato di pochi minuti fa: Forza Italia sosterrà il presidente uscente Luca Zaia in Veneto e la Lega sosterrà l’europarlamentare Giovanni Toti in Liguria.
L’accordo riguarda anche la Campania, dove la Lega non presenterà candidati, e l’Umbria, dove entrambi sosterranno Claudio Ricci, sindaco di Assisi.
“Se gli alleati ci chiedono di fare un passo indietro per vincere, lo facciamo” ha detto il segretario federale della Lega Nord, Pinocchio Matteo Salvini, al termine di una riunione del Consiglio regionale ligure. E’ un accordo “per vincere nel Veneto”.
Sui social è scattata la protesta di qualche poveretto che non ha ancora capito che lo hanno preso per i fondelli e che scrive: “Ma che cosa è sta porcata di Toti? Da leghista per la prima volta non andrò a votare ” e ancora “Barattare e svendere la Liguria per non perdere la Regione Veneto. Delusione enorme, potevamo provarci!”
Quello che molti non hanno ancora compreso è che la candidatura di Rixi in realtà non è mai esistita, Salvini aveva come unica priorità quella di salvare Zaia in Veneto ed è partito in anticipo con qualche candidatura di facciata da poter poi offrire in cambio a Berlusconi.
E in tal senso va la rinuncia a presentare la lista in Campania.
Rixi vittima di questa scelta? Ma non scherziamo, a lui è bastata la visibilità ottenuta in questo mese di “recita a soggetto” e si tiene ben stretto lo stipendio da consigliere regionale che avrebbe sicuramente perso facendo terzo alle regionali (il regolamento ligure prevede che il terzo candidato governatore non entri in Regione anche se la lista ottiene consiglieri).
Una prova di quanto detto?
Basti ricordare l’annuncio della statista Sonia Viale, segretaria regionale della Lega: “Abbiamo già i manifesti con Rixi presidente, non possiamo tornare indietro”.
Peccato che i manifesti “pronti” da trenta giorni non siano mai usciti perchè erano pure quelli un bluff.
Divertente poi la sceneggiata che rischia di diventare tragica invece per chi ci ha creduto e pensava di capeggiare la lista “Per Rixi presidente” dopo aver rotto con Forza Italia.
Ora si ritrova l’odiato Toti candidato governatore e al massimo può fare una lista “per Rixi consigliere” o chiedere asilo politico nella lista padagna.
Poveretti anche i cognati d’Italia che fremevano nell’attesa di appoggiare il compagno di ronde e ora si trovano orfani e costretti a trattare con il vecchio zio.
Invece che cercare un’alternativa seria tutti hanno recitato una parte del copione da avanspettacolo che ha solo ridicolizzato il centrodestra ligure e che produrrà il solito disastro elettorale.
Migliore marchetta per la renziana Paita non potevano porre in essere.
Il can can della Baistrocchi al confronto è opera di professionisti delle scene.
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