IL GOVERNO CEDE AI TRATTORI, IL CONTO LO PAGANO GLI ITALIANI, COME SEMPRE
IL FRONTE DEI MANIFESTANTI SI SPACCA TRA I DURI E PURI E I “COLLABORAZIONISTI” VICINI A LOLLOBRIGIDA
La maggioranza trova l’intesa sul taglio dell’Irpef per gli agricoltori: salta l’imposta per i redditi fino a 10mila euro e viene dimezzata per quelli da 10mila a 15mila.
Sul fronte degli agricoltori, il gruppo Riscatto agricolo si dice pronto a smobilitare la protesta. L’ala più dura della mobilitazione conferma tuttavia la manifestazione con 20mila persone e mezzi agricoli al Circo Massimo per giovedì alle 15.
All’esonero Irpef fino a 10 mila euro il governo aggiunge uno sconto del 50% per i redditi agricoli tra i 10 e i 15 mila euro.
Il nuovo emendamento al decreto Milleproroghe rappresenta un compromesso tra il titolare del Mef Giancarlo Giorgetti, che voleva fermarsi al tetto dei 10 mila, e la Lega, con il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, che chiedeva di arrivare ai 30 mila. Una misura che il viceministro Maurizio Leo e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida vorrebbero rendere semistrutturale, garantendone la vigenza a medio termine, fanno filtrare fonti vicine al dossier.
Intanto si rompe il fronte dei manifestanti: Lollobrigida invita per la seconda volta al ministero i trattori di “Riscatto agricolo” […] e poco dopo il sottosegretario Patrizio La Pietra annuncia l’apertura di un tavolo stabile, l’unico finora concesso agli agricoltori “ribelli”. «Siamo pronti a smobilitare il presidio», dice Maurizio Senigagliesi, uno dei portavoce del movimento
Una pace che però esaspera gli animi di tutte le altre sigle: «È un tentativo goffo del ministro Lollobrigida, che ha radunato i suoi adepti per far vedere che dialoga con gli agricoltori », commenta Sandro Scavazza, sul trattore accanto a Danilo Calvani, leader dei Comitati Agricoli Riuniti (Cra).Calvani nei giorni precedenti non aveva risparmiato le accuse di eccessiva vicinanza al governo di “Riscatto agricolo” che, visto da vicino, non è così apolitico come si dichiara.
Per esempio Elia Fornai, giovane agricoltore toscano, tra i portavoce del gruppo, nel 2021 si è candidato sindaco con una lista civica, “Cambiamento per Santa Luce”, che ha ricevuto l’appoggio esplicito di un gruppo di sindaci toscani del centrodestra.
Ancora più chiara la militanza di Davide Corsi, che circa un anno fa ha annunciato l’adesione a Fratelli d’Italia, e si è poi presentato anche alle elezioni comunali di Anagni. «Non sono un tesserato – replica – e non credo che essermi presentato alle elezioni con Fratelli d’Italia possa precludermi il diritto di volere un confronto con chi oggi ci rappresenta».
(da agenzie)
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