IL M5S CHE CACCIA DE VITO (CONTRO LE SUE REGOLE) E SALVA SALVINI (CONTRO LE SUE REGOLE)
SU POLITICA E MORALITA’ IL M5S HA LA FACCIA COME IL CULO
Oggi il Senato ha votato sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini in merito alla questione del sequestro di persona dei migranti trattenuti a bordo di Nave Diciotti. Salvini è stato salvato non perchè ha agito per l’interesse dello Stato come ritiene il ministro Bonafede ma perchè ai 5 Stelle fa comodo concedere l’immunità ad un collega di governo.
Eppure proprio oggi il MoVimento 5 Stelle avrebbe dovuto votare a favore per l’autorizzazione a procedere contro la richiesta della Giunta per le immunità e le autorizzazioni a procedere, non fosse altro perchè ha una disperata necessità di affermare (e mostrare all’elettorato) che i valori fondanti del partito sono ancora alla base dell’agire politico dei pentastellati.
Perchè oggi è stato arrestato il Presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito, “mister preferenze” alle elezioni del 2016 e uno dei duri e puri del M5S.
Luigi Di Maio ha rapidamente risolto la questione espellendo De Vito dal partito.
Sul Blog delle Stelle il Capo Politico parla di anticorpi del MoVimento 5 Stelle: «De Vito non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi» e mette al bando tutto il garantismo spiegando che «è una questione di responsabilità politica e morale: è evidente che anche solo essere arrivati a questo, essersi presumibilmente avvicinati a certe dinamiche, per un eletto del MoVimento, è inaccettabile».
D’accordo, Salvini non è un eletto del MoVimento. Ma è un politico con cui il M5S ha stretto un’alleanza, fatto quello che fino all’anno scorso si sarebbe chiamato inciucio, firmato un contratto.
E nel famoso contratto di governo non c’è scritto che il ministro dell’Interno (o il governo) potevano chiudere i porti (senza alcun ordine formale da parte del Viminale) o sequestrare dei migranti.
Eppure Di Maio non parla di responsabilità politiche o morali del Senatore Salvini, anzi.
Il governo, dal premier Conte in giù è corso a difendere il ministro dell’Interno spiegando che quella di vietare lo sbarco è stata una decisione presa collegialmente (durante un Consiglio dei Ministri che nessuno è mai stato in grado di indicare).
Non spetta al MoVimento 5 Stelle decidere se Salvini è innocente o meno.
Così come non spetta al M5S stabilire la colpevolezza di Marcello De Vito, che benchè agli arresti è ancora solo un indagato e quindi è innocente fino a prova contraria.
Ma la durezza della decisione pentastellata su De Vito stride con i toni accomodanti e la difesa d’ufficio nei confronti di Salvini.
I reati sono diversi ma nella loro diversità sono ugualmente gravi. Da una parte c’è l’accusa di corruzione e traffico di influenze dall’altra quella di sequestro di persona aggravato, un reato punibile con la detenzione fino a quindici anni.
Oggi più che mai il partito di Di Maio dovrebbe affermare in Aula a Palazzo Madama quello che lo stesso vicepremier scrive su Facebook: «Ciò che ha sempre distinto il MoVimento dagli altri partiti è la reazione di fronte a casi del genere. De Vito potrà e dovrà infatti difendersi in ogni sede, nelle forme previste dalla legge, ma lo farà lontano dal MoVimento 5 Stelle».
Anche Salvini — se fosse stata data l’autorizzazione a procedere — avrebbe potuto e dovuto difendersi in ogni sede.
E fino a qualche tempo era lo stesso leader della Lega a chiedere di essere processato nei video dove si appuntava l’ordinanza del Tribunale al petto dicendo che “era una medaglietta”.
E invece no, Salvini non andrà a processo e il M5S continuerà a sostenere le scelte “politiche” del ministro.
Questa è l’ipocrisia del M5S: prendere le distanze da un uomo accusato (ma non condannato e nemmeno rinviato a giudizio) per corruzione e stare a fianco di un uomo accusato di sequestro di persona. §
E chissà che cosa succederà alle senatrici Paola Nugnes e Elena Fattori che hanno già annunciato di votare a favore della richiesta di autorizzazione a procedere.
Saranno espulse un attimo dopo aver votato (il voto è segreto) in maniera difforme dalle indicazioni del partito?
Se dovessero essere salvate si aprirebbe un’altra crepa, perchè il regolamento del M5S prevede l’espulsionie per «tutte le condotte che vìolino, del tutto o in parte, la linea politica dell’Associazione “MoVimento 5 Stelle”».
E la linea del M5S è concedere l’immunità a Salvini. In netto contrasto con tutto quanto detto in passato contro l’immunità per i parlamentari.
(da “NextQuotidiano”)
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