IL POLITILOGO D’ALIMONTE: “IL PD PUO’ CONQUISTARE IL SENATO MA STIA ATTENTO ALL’OFFENSIVA GRILLINA”
“GRILLO AL 20% NON CAMBIA IL VERDETTO SE PESCA DI QUA E DI LA’, MA SE ERODE IL PD FA VINCERE BERLUSCONI”
Una variabile importante, per il risultato delle elezioni, è data dal Movimento 5 stelle.
Il tour di Beppe Grillo riempie le piazze.
I suoi consensi erano già dati in crescita negli ultimi sondaggi, e potrebbero salire visti gli scandali Mps, Saipem, Finmeccanica, e i colpi mediatici che ha in mente l’ex comico, dallo sbarco in tv al Piacere Day di Piazza San Giovanni.
Eppure, secondo Roberto D’Alimonte, professore di Sistema politico italiano alla Luiss di Roma, anche se Grillo arrivasse al 20, 22 o 23 per cento, non cambierebbe nulla.
«A meno che – precisa – quei voti in più non arrivassero da un’erosione del Pd».
In quel caso, cosa succederebbe?
«Che il boom dei 5 stelle potrebbe far vincere Berlusconi. Il ragionamento è semplice: se l’incremento di voti di Grillo è di tipo “ecumenico”, se cioè pesca un po’ di qua e un po’ di là , non cambierà niente. Se invece dovessimo scoprire che i voti aggiuntivi sono sottratti più al Pd che al Pdl o a Monti, allora potremmo anche trovarci di fronte alla sorpresa di un Grillo che fa rivincere Berlusconi alla Camera».
Nel primo caso, è davvero certo che non cambierebbe nulla?
«Non sul piano dell’esito del voto, perchè probabilmente Bersani otterrà la maggioranza assoluta alla Camera e almeno relativa al Senato».
Quindi la conquista del Senato è ancora alla portata del centrosinistra?
«Sì, credo che l’unica regione che il centrosinistra può ragionevolmente considerare già persa è il Veneto. Sicilia e Lombardia invece sono ancora in bilico».
In ogni caso arriveranno in Parlamento decine e decine di grillini. Quale sarà l’effetto su Camera e Senato?
«La presenza di una pattuglia così consistente di deputati e senatori grillini sarà un pungolo molto forte nei confronti di chiunque formerà il governo».
Secondo lei come andrà a finire?
«Credo che Bersani vincerà alla Camera, ed è ancora possibile che che possa ottenere la maggioranza assoluta dei seggi al Senato. Oppure, che al Senato abbia bisogno di Monti per fare un governo».
Un esecutivo che tenga insieme Bersani, Vendola e Monti?
«È l’esito più probabile».
Ma è ancora possibile, dopo le accuse reciproche che si sono scambiati il premier uscente e il leader di Sel?
«Sì, perchè io credo che nè Vendola nè Monti si possano prendere la responsabilità di non fare un governo e creare le condizioni per un ritorno alle urne, come in Grecia».
E non sarebbe un governo fragile, pronto a cadere al primo colpo di vento?
«Non è detto. Esiste un possibile terreno di accordo che riguarda da una parte una nuova legge sulla cittadinanza e sulle unioni civili, cose che stanno molto a cuore alla sinistra, e dall’altra una serie di riforme economiche che invece premono a Monti».
Pensa davvero che la sinistra del Pd e Sel accettino le riforme che vuole Monti?
«Che alternativa hanno? Se il centrosinistra non ottiene la maggioranza assoluta dei seggi l’accordo è ineluttabile. Nel caso fallisse, si tornerebbe a votare, aprendo la strada al ritorno di Berlusconi. O alla vittoria definitiva di Grillo».
Annalisa Cuzzocrea
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply