IL PRESIDENTE DELLA CORTE DEI CONTI, GUIDO CARLINO, LANCIA UN MESSAGGIO CHIARO AL GOVERNO: “LE RIFORME FUNZIONALI ALL’ATTUAZIONE DEL PNRR VANNO CONDIVISE, FORMULATE CON GRADUALITÀ E SUBORDINATE AL PARERE DELLE SEZIONI UNITE DELLA CORTE DEI CONTI”
“GIA’ SI REGISTRANO DIVERSE SEGNALAZIONE DI IRREGOLARITA’ NELL’ATTUAZIONE DEL PIANO. NON È NECESSARIA UN’ULTERIORE PROROGA DELLO SCUDO ERARIALE”
Le riforme funzionali volte a garantire l’attuazione del Pnrr siano “condivise” e “formulate con gradualità” e subordinate al parere delle sezioni unite della Corte dei Conti. Così il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino nella relazione per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
La Corte, afferma, “con spirito di leale collaborazione con le istituzioni titolari della rappresentanza politica, con cui auspica di mantenere vivo il dialogo proficuo che ha da sempre contraddistinto le interlocuzioni, intende fornire il proprio contributo tecnico per concorrere alla realizzazione di questi obiettivi sfidanti, ritenendo quanto mai attuale la disposizione che subordina l’adozione di riforme funzionali al previo parere delle Sezioni riunite”.
E’ opportuno che le riforme vadano condivise e formulate con gradualità, come è avvenuto, ad esempio, per la redazione del Codice di giustizia contabile”. Da quello schema organizzativo (sovrapponibile al modello utilizzato per i Codici del processo amministrativo e dei contratti pubblici), rileva, “è possibile trarre ispirazione per affrontare importanti e complesse riforme, rispettose della collocazione costituzionale della Corte dei Conti e degli obiettivi che nella cornice costituzionale ed eurounitaria l’Istituto è chiamato a perseguire”.
Il presidente ricorda che “dopo le riforme del 1994 l’ambito delle attribuzioni giurisdizionali e di controllo della Corte ha costituito oggetto di ulteriori e numerosi provvedimenti normativi, spesso avviati con decretazione d’urgenza che, sovrapponendosi all’originario tessuto legislativo, ne hanno indebolito l’iniziale organicità”. Da qui, prosegue il presidente della Corte dei CONTI, “le istanze di interventi razionali, che rispondano effettivamente alle esigenze di certezza giuridica e di coerenza ordinamentale manifestate dagli operatori del diritto, dalle amministrazioni controllate e dalla stessa magistratura contabile”.
Nell’osservare dunque che sono “all’orizzonte significative riforme previste nel Pnrr, tra le quali, fondamentali nell’ottica della Corte, quelle della pubblica amministrazione e della contabilità pubblica”, Carlino sottolinea quindi che questo “rende auspicabile fornire alle funzioni di controllo, come già avvenuto per le funzioni giurisdizionali, un assetto procedurale in linea con gli standard internazionali in materia di audit del settore pubblico”.
Peraltro, aggiunge, “anche per le funzioni giurisdizionali emergono sollecitazioni per una più puntuale perimetrazione degli istituti di diritto sostanziale, in funzione di una maggior garanzia per i destinatari dell’azione giudiziaria”.
“L’attuazione del Pnrr, terminata la predisposizione delle regole di contesto, è entrata nel vivo e già si registrano diverse segnalazioni di irregolarità”. Così il procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario. In particolare, ha spiegato, “si tratta di indebita percezione ovvero non corretto utilizzo dei fondi da parte dei soggetti attuatori, irregolarità nella percezione dei contributi sub specie di opere non conformi al progetto o di assai significativi ritardi nella loro attuazione”.
“Non sono semplici le prove che il nostro Paese è chiamato ad affrontare in uno scenario geopolitico ed economico aggravato da nuove incertezze”. Così il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino nella relazione per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
“In tale quadro, la gestione della politica economica si trova davanti a nuove sfide, sia sul fronte dell’economia reale che della gestione dei conti pubblici. Spinte ed esigenze diverse, sapientemente bilanciate, devono garantire un percorso di riequilibrio dei conti e un graduale rientro del rapporto debito-pil”, sottolinea. Per Carlino “occorrono misure che, nel dare una risposta alle necessità di famiglie e imprese, assicurino un’ordinata e progressiva riconduzione delle dinamiche delle entrate e delle spese entro una cornice compatibile con la sostenibilità dell’elevato debito; sostenibilità che è presupposto di uno sviluppo economico più consistente e durevole, oltre che equo, inclusivo e attento alle future generazioni”.
Non è necessaria un’ulteriore proroga dello scudo erariale. Lo sottolinea il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino nella relazione per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. “L’attuale assetto normativo, arricchito dall’elaborazione giurisprudenziale, garantisce, con la limitazione della responsabilità alle sole ipotesi di dolo o colpa grave, un punto di equilibrio tale da rendere, per dipendenti e amministratori pubblici, la prospettiva della responsabilità ragione di stimolo e non di disincentivo, come più volte affermato dalla Corte costituzionale sin dal 1998”, afferma. Appaiono inoltre “apprezzabili” per Carlino le norme contenute nel Codice dei contratti pubblici e nel decreto legislativo che prevedono una più puntuale perimetrazione della colpa grave, recependo gli approdi interpretativi della dottrina e della giurisprudenza.
“Il delineato sistema delle garanzie, unitamente alla perimetrazione normativa dell’elemento psicologico – sottolinea – sembrerebbe rendere non necessaria la ulteriore proroga del cosiddetto ”scudo erariale” (finalizzato a escludere le condotte attive dall’ambito di applicazione della colpa grave), introdotto in via eccezionale nel periodo pandemico per porre un rimedio alla ‘paura della firma’”.
“Autonomia e indipendenza della magistratura costituiscono presidi indispensabili per assicurare la qualità del servizio reso al paese e rappresentano una garanzia essenziale per i cittadini, così come è imprescindibile il rispetto dell’etica pubblica che impone di esercitare le delicate funzioni magistratuali con equilibrio, sobrietà, ragionevolezza e un radicato senso delle istituzioni”. Così il presidente della Corte dei CONTI Guido Carlino nella relazione per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
(da agenzie)
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