IL PROGETTO DELLA LAMORGESE PER CAMBIARE L’ACCOGLIENZA: “AMPLIARE LE CATEGORIE DI PERMESSI UMANITARI, IL GOVERNO DEVE AVERE MAGGIORE CORAGGIO”
MODIFICHE NECESSARIE PER EVITARE CHE A GIUGNO MIGLIAIA DI PERSONE FINISCANO IN STRADA… SU SALVINI: “IN QUANTO MINISTRO NESSUNO DI NOI SI PUO’ SOTTRARRE ALLA LEGGE”
Ampliare le tipologie di protezione umanitaria per evitare che a giugno migliaia di migranti perdano il diritto all’accoglienza e finiscano in strada.
E’ questa la strada che la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese intende percorrere, con un’ulteriore modifica al decreto sicurezza che riguarda i tagli all’accoglienza da cui al momento vengono messi fuori coloro che sono titolari di protezione umanitaria e ovviamente tutti quelli ( la maggioranza) che non si vedranno rinnovare il permesso alla prima scadenza.
Intervenendo a “Otto e mezzo”, la ministra dell’Interno ha detto:” “Va ampliata la categoria dei permessi umanitari per evitare quanto stava per succedere a dicembre, ovvero che chi era senza permesso finisse per strada. Oltre a recepire i punti indicati dal presidente della Repubblica – ha spiegato Lamorgese – va fatto anche un discorso più complessivo. Come permessi umanitari eravamo arrivati al 28 per cento contro il 3-4 per cento di altri Paesi ma limitare al massimo questa forma di protezione non va bene”.
Non si arriverà ad un ripristino della protezione umanitaria ( abolita di fatto dal primo decreto sicurezza) ma gli uffici legislativi del Viminale stanno ipotizzando ulteriori forme di protezione speciale, oltre a quelle che hanno sostituito l’umanitaria, in modo da potere aumentare la percentuale di persone da proteggere, a cominciare da quelle che hanno già un permesso in scadenza e che dunque ( dopo la proroga di sei mesi concessa dal Viminale grazie a fondi europei) a giugno dovrebbero lasciare le struttre di seconda accoglienza in cui sono ospitate.
La ministra dell’Interno chiede al governo maggiore coraggio: ” Può fare ancora tanto ma serve coraggio. Se si crede in un progetto, anche se le scelte non sono sempre condivise bisogna avere il coraggio di portarlo avanti”.
E su Salvini: ” In quanto ministri nessuno di noi è sottratto o può sottrarsi alle leggi vigenti. Come ex ministro va davanti al Tribunale dei ministri e lì si decide se deve essere processato o meno”.
Lamorgese dice anche di temere che l’instabilità in Libia possa portare ad una ripresa dei flussi migratori: ” La preoccupazione esiste. Un Paese instabile come è ora la Libia può avere grandi ripercussioni sull’entità dei flussi migratori. Non è possibile far numeri, ma certamente sono numeri consistenti. Bisogna lavorare ad una soluzione politica a livello europeo, in questo senso la Conferenza di Berlino può fare tanto”.
(da agenzie)
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