IL SINDACO CONTRO I NO VAX: FA AFFIGGERE UN MANIFESTO CON I NOMI DEI MORTI DEL PAESE
GIANNI TAGLIANI E’ IL PRIMO CITTADINO DI CASTELNUOVO SCRIVIA
Per convincere i No Vax a vaccinarsi a volte bisogna essere crudi e dire la verità, anche se non è facile e può fare male.
Manifesti-shock contro i No Vax per le strade di Castelnuovo Scrivia (Alessandria).
A volerli è stato Gianni Tagliani, il sindaco della cittadina piemontese a 4 chilometri dalla Lombardia, che già nella prima ondata di Covid ha pagato al virus un prezzo alto, rispetto a tutto il Piemonte: 40 morti da febbraio 2020.
“Dedicato ai No Vax, a chi pensa al complotto e a chi confonde il nazismo con il vaccino”, si legge su questi fogli a sfondo nero che riportano l’elenco delle vittime della pandemia, corredati dalla foto del parroco che benedice una bara.
“Sono stufo di vedere le piazze piene in questi giorni contro green pass e vaccino, non si calpesta la nostra memoria”, spiega a Tgcom24 il primo cittadino, che ha deciso di usare lo stesso linguaggio dei manifestanti con un messaggio diretto.
Il suo, Sindaco, è un gesto molto forte. Perché è arrivato a questo?
“Il motivo è semplice: mi sono stancato di accendere la Tv e aprire i giornali e vedere piazze stracolme di chi, oltre a manifestare il proprio pensiero, che è un diritto sacrosanto, nega l’esistenza di un virus e invita a non ricorrere all’unico strumento che abbiamo per combatterlo. Un comportamento da idioti
Così, in risposta, ho pubblicato l’elenco dei nomi dei nostri caduti per Covid: 40 cittadini che sono morti soffocati. Tra loro c’è anche mio padre”.
Quanto il Covid ha colpito Castelnuovo Scrivia e i suoi 5mila abitanti?
“In maniera molto dura, fin da subito. La provincia di Alessandria è a ridosso dalla Lombardia, noi distiamo 4 chilometri dal confine e dalla prima ondata siamo stati investiti dal virus in maniera pesante, più di tutto il resto del Piemonte.
Così fin dall’inizio della pandemia sono impegnato in prima linea: abbiamo realizzato un calendario, il mese scorso abbiamo piantumato il primo parco piemontese dedicato alle vittime di Covid con 24 gelsi in un’area molto centrale, perché 24 sono le vittime della prima ondata. Ma stiamo già pensando a un altro bosco, in altri spazi, per le vittime della seconda ondata”.
(da agenzie)
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