IL SINDACO DI CARCARE CONDANNATO PER DISCRIMINAZIONE E RAZZISMO, MA NESSUNO LO ACCOMPAGNA ALLA PORTA
CON UNA DELIBERA DELIRANTE VOLEVA VIETARE LA DIMORA ANCHE OCCASIONALE AGLI STRANIERI AFRICANI PRIVI DI CERTIFICATO MEDICO
Voleva per forza il certificato di buona salute da parte delle persone provenienti dall’area africana, altrimenti avrebbe negato la dimora nel suo Comune, Carcare, in provincia di Savona.
E il tribunale di Genova, per questo, lo ha condannato.
Per il giudice, Franco Bologna, sindaco del borgo ligure, ha “discriminato” ed è stato “razzista”.
Il primo cittadino — eletto con il centrodestra — firmò un’ordinanza pretestuosa con la quale vietava la “dimora, anche occasionale, di persone provenienti da paesi dell’area africana o asiatica presso qualsiasi struttura di accoglienza, prive di regolare certificato sanitario attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare”.
L’ordinanza era nata in seguito all’arrivo di 50 migranti, sistemati in 12 appartamenti .
L’ordinanza di Bologna ed una molto simile emessa dal sindaco di Alassio, Enzo Canepa, erano state ritirate a fine luglio su decisione del tribunale civile di Genova.
Il primo cittadino, ancora a febbraio, rivendicava la sua decisione: “È un modo per capire chi vive nel territorio comunale e per tutelare la salute dei cittadini”.
Ma per la procura sarebbe mancata la condizione di pericolo per contaminazioni e il tribunale ha di fatto dato ragione al magistrato.
Ovviamente il sindaco non ha avuto neanche la dignità di dimettersi per la vergogna, nessuno lo ha accompagnato alla porta e già annuncia un ricorso a spese dei contribuenti.
Quando la sentenza sarà definitva, vediamo se la Corte dei Conti gli chiederà conto delle spese legali in carico al Comune.
(da agenzie)
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