IL TRIBUNALE DI NANTERRE CHIEDE UNA PERIZIA PSICHIATRICA PER MARINE LE PEN
SOTTO INCHIESTA PER LA DIFFUSIONE DI IMMAGINI VIOLENTE DI DECAPITAZIONI DELLL’ISIS… MA IL GUAIO GIUDIZIARIO MAGGIORE E’ IL SEQUESTRO DEI FONDI PUBBLICI AL PARTITO PER I FALSI ASSISTENTI ALL’EUROPARLAMENTO
Nuovo braccio di ferro tra Marine Le Pen e i magistrati. La leader francese, già al centro di diverse inchieste, ha fatto un breve tweet per annunciare di aver ricevuto dai giudici la richiesta di sottoporsi a una perizia psichiatrica.
Nel 2015 Le Pen aveva postato delle immagini di decapitazioni, tra cui quella di James Foley.
Indagata dalla procura di Nanterre per “diffusione di immagini violente”, rischia la sospensione della sua immunità parlamentare.
Identica sorte per il deputato del Rn Gilbert Collard. Se fosse condannata, la deputata rischia 3 anni di carcere e 75mila euro di multa, in particolare perchè dei minorenni potrebbero aver visto le immagini.
“Ovviamente non andrò” ha commentato Le Pen, precisando che non intende in alcun modo “sottoporsi” alla perizia psichiatrica. “Voglio proprio vedere come i magistrati intendono costringermi”, ha aggiunto la leader francese che ha ricevuto immediato sostegno da Matteo Salvini. La domanda di perizia psichiatrica, fanno notare i giuristi, è una prassi in questo tipo di procedure.
Non è il solo guaio giudiziario di cui deve occuparsi Le Pen.
Il più pesante riguarda il sequestro di una parte del finanziamento pubblico che il partito avrebbe dovuto ricevere dallo Stato, per una somma pari a 2 milioni di euro, nella vicenda dei falsi assistenti di europarlamentari.
L’estrema destra ha fatto ricorso e i magistrati dovranno riesaminare il caso la settimana prossima.
In caso di conferma del sequestro, Rn rischia di avere seri problemi finanziari in vista della campagna per le europee.
Unica consolazione: la battaglia legale con il padre, Jean-Marie, che va avanti da qualche anno, sembra finita. Il patriarca ha deciso di perdonare la figlia per avergli tolto la Presidenza d’onore del partito, e i due hanno fatto la pace.
(da “La Repubblica”)
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