ILTERZO POLO GUARDA A SINISTRA…MA SOTTOBANCO
DIETRO ALLA POSIZIONE UFFICIALE CHE RICONOSCE AGLI ELETTORI CENTRISTI LIBERTA’ DI VOTO, SI CELA UNA MEDIAZIONE, MA ANCHE UN AIUTO AL CENTROSINISTRA
L’annuncio del vertice del Terzo polo che oggi ha dato libertà di voto ai propri elettori nei ballottaggi, sta a significare che Casini, Fini e Rutelli si muoveranno, ove possibile, senza accordi espliciti, in aiuto al centrosinistra al secondo turno delle elezioni.
Non lo diranno mai apertamente, ed anzi difenderanno fino all’ultimo la loro ufficiale scelta di non scegliere, ma ci sono vari indizi che fanno pensare che alla fine andrà così.
Soprattutto a Milano e a Napoli, nelle due realtà dove, rispettivamente, un eventuale capovolgimento, o una conferma della tendenza manifestatasi domenica e lunedì, potrebbe consentire a Berlusconi di cancellare il brutto risultato del primo turno e proclamarsi vincitore.
Dall’interno del Fli si sono già levate le prime voci di Ronchi e Urso a favore di un ripensamento e di un appoggio ai candidati del centrodestra, ma Bocchino, premettendo che per i finiani sarebbe impossibile votare per un candidato della sinistra radicale come Pisapia, le ha subito qualificate come sortite personali.
A trattare con il vincitore, intanto, pensa Tabacci, in nome della vecchia amicizia ambrosiana, suggerendogli anche – consiglio subito accolto – di fare la prima mossa a favore del candidato sindaco terzista battuto Palmieri.
Pisapia ha aperto un canale di comunicazione anche con i grillini.
A Napoli la situazione è più complicata per le venature antipolitiche del candidato De Magistris, che ha fatto campagna contro tutti, a cominciare appunto dai terzisti, qui in gran parte ex democristiani provenienti da Margherita e Udc, e per la collocazione del partito di Casini nella giunta regionale a fianco del centrodestra.
Ma quel dieci per cento di voti raccolti attorno al nome del rettore dell’Università di Salerno Pasquino fanno troppa gola a De Magistris, che ha già pronunciato, anche lui, un appello pubblico al Terzo polo.
Seppure nei ballottaggi non è automatico che gli elettori seguano le indicazioni dei leader dei partiti di riferimento, questa serie di movimenti, sotterranei e non, viene seguita con una certa apprensione da parte del Pdl.
Lo schema di Berlusconi resta quello di spaccare il Terzo polo ed offrire a Casini la possibilità di tornare al governo con tutti gli onori.
Ma è assai difficile che il leader dell’Udc accetti oggi di seguire la strada che considerava percorribile, a certe condizioni, a novembre, e che lo stesso Cavaliere ostruì con il suo rifiuto di aprire una crisi formale per rendere più evidente il passaggio a un esecutivo rinnovato.
Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, e anche per Casini, ormai, la situazione è in movimento.
Marcello Sorgi
(da “La Stampa“)
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