INTERCETTATO IL DIKTAT DEL SINDACO BUCCI: “I DEPOSITI CHIMICI A PONTE SOMALIA DEVONO PASSARE ASSOLUTAMENTE ANCHE SE SAMPIEDARENA SI ARRABBIERA'”
IL SINDACO PARLAVA CON IL MEMBRO DEL BOARD PORTUALE CAROZZI: “LA COSA DEVE ANDARE LISCIA”… MA IL TAR HA BOCCIATO L’OPERAZIONE POCHI GIORNI FA
Il 20 novembre del 2021, il sindaco Marco Bucci telefona a Giorgio Carozzi, giornalista in pensione e rappresentante del Comune di Genova (non del sindaco) nel Comitato di gestione, o board, dell’Autorità Portuale: «Allora, stammi a sentire, ci sono alcune cose che devono andare assolutamente bene e ti dico quali sono…in comitato. La prima è il discorso dei depositi costieri, abbiamo finalmente avuto… la valutazione ambientale…. quindi la cosa deve andare liscia in…in comitato».
Carozzi cade dalle nuvole: «Si ma dove?». Il sindaco: «Somalia, Somalia».
Le carte dell’inchiesta per corruzione sul sistema di potere del presidente della Liguria Giovanni Toti svelano l’ennesimo, pesante intervento del sindaco sulla vicende portuali e su una delle operazioni, il trasferimento dei depositi chimi di Multedo, che al momento si sono rivelati un colossale flop amministrativo per il sindaco.
Bucci è convinto dell’operazione: «perchè questi qui (Superba e Carmagnani, le società interessate, ndr) hanno tutte le tecnologie massime, voglio dire, insomma, proteggono l’ambiente di più, poi oltre tutto da un punto di vista della città leviamo il deposito da dentro la città quindi c’è un grande contributo dal punto di vista ambientale».
Carozzi sul trasferimento dei depositi si dice totalmente d’accordo con Bucci mentre avrà enorme i dubbi su un’altra concessione sostenuta da Bucci, quella del Terminal Rinfuse.
Il 2 dicembre, Carozzi la voterà, dopo essere stato in dubbio fino alla fine, concedendo l’area per 30 anni alla società di Aldo Spinelli e Gianluigi Aponte. Il girono dopo, parlando ocn un amico dirà:«l’ho buttata giù ma era una delibera da bocciare».
Ma che l’operazione depositi chimici a ponte Somalia sia foriera di problemi il sindaco lo sa benissimo: «ci sarà una parte della città estremamente contenta che ci fa un monumento e la parte di Sampierdarena, abbiam fatto il dibattito pubblico dove hanno espresso le loro cose, noi abbiamo espresso le nostre…un professore dell’università ha fatto il dibattito pubblico, il lavoro l’abbiamo fatto e quindi…sai che Sampierdarena si arrabbierà un po’, però ragazzi, da una parte bisogna, metterla, quindi e quella è quella che ha meno, meno impatto».
Oltre alla sollevazione dei residenti di Sampierdarena, la scelta di Ponte Somalia ha generato altri guai per l’amministrazione di Palazzo Tursi.
Intanto un’inchiesta per indebite pressioni che dirigenti della Regione Liguria potrebbero aver esercitato su esponenti di Asl e Arpal membri del Comitato Tecnico Regionale, ossi all’organismo che dopo aver espresso perplessità su Ponte Somalia nell’estate del 2023 ad ottobre diede il via libera. Ma i pm indagano per quelle che potrebbero essere state indebite pressioni per ottenere il loro parere favorevole.
E poi, due giorni dopo la retata del 7 maggio, la mazzata finale: i giudici del Tar Liguria accogliendo tre ricorsi hanno annullato l’intera operazione rilevando «l’insussistenza dei requisiti richiesti» sia in tema di sicurezza sia per l’assenza di valide motivazioni per far ricadere il progetto di dislocamento all’interno del piano, e dei fondi – 30 milioni di euro -, del Commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera. Come a dire che i fondi del dopo Morandi non hanno niente a che spartire con lo spostamento dei depositi.
(da La Repubblica)
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