INTERVISTA A MARCHINI: “A ROMA E’ MORTO IL CENTRODESTRA, I GAZEBO SONO UNA FARSA”
“I PARTITI HANNO FALLITO, NOI ABBIAMO UN PROGRAMMA, GLI ALTRI NO”
Alfio Marchini, se un elettore le chiedesse cosa sta succedendo nel centrodestra cosa risponderebbe?
«A Roma nel 1993 nacque il centrodestra e nel 2016 si sta celebrando il suo funerale. Le faccio un esempio: Berlusconi al ballottaggio voterebbe per Renzi. Salvini per il M5S. E potrei continuare. Oggi parlare ancora di centrodestra e centrosinistra è puro accanimento terapeutico».
E lei, per chi voterebbe al ballottaggio?
«È un problema che lascerò volentieri agli altri. Anche se tv e parte della stampa cosiddetta democratica ci oscura andremo noi al ballottaggio».
Storace dice che in realtà Berlusconi vuol far vincere Renzi. Ci crede?
«Stiamo ai fatti: ancora devo sentire una polemica tra Bertolaso e Giachetti. Cosa avrebbe detto Andreotti che di questioni romane era un grande esperto?».
A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca.
«Ecco appunto».
Quale è oggi il suo sentimento verso Berlusconi?
«Di gratitudine. Ha speso per me parole di grande stima e apprezzamento ancor più importanti perchè non richieste».
Alla fine Salvini e Meloni si allineeranno ai dictact di Berlusconi?
«Quello di Berlusconi è il centralismo democratico 2.0 del vecchio Pci. Togliatti avrebbe adorato».
Cioè?
«Come faceva Togliatti con i compagni nella direzione del partito, oggi fa lui con i suoi alleati ai quali dice chiaramente: vi ascolto, ma poi fate come vi dico io. Punto».
Si riferisce alla consultazione su Bertolaso che si terrà questo week end?
«Esatto. Le do una anteprima. La domanda che troveranno i romani al gazebo sarà questa: vuoi candidare sindaco uno come Bertolaso,oppure direttamente Bertolaso? Sarà un grande plebiscito democratico…».
Meglio le primarie del Pd?
«Scegliere tra quelle del Pd e quelle messe in scena per lo “sceriffo Bertolaso” è come chiedere a un romanista se preferisce che a vincere lo scudetto sia la Lazio o la Juventus. Pietà ».
Perchè attacca Bertolaso?
«Nulla di personale, ma ricorda il figlio che chiama il papà per farsi organizzare una gara dove lui è l’unico a correre. E la sua presenza tv è cinque volte superiore alla mia. È come combattere mentre gli altri ti tengono legato. Ma vinceremo anche così».
Parliamo di tasse. La Raggi e Giachetti non le abbasseranno. Lei invece ha detto di sì. Ci può dire come?
«Abbassare le tasse si deve e si può. Su un bilancio di 6 miliardi dove ruberie e sprechi sono evidenti si fanno risparmi per almeno 300 milioni per tagliare le tasse. Altrimenti tanto vale votare quei partiti che da destra e sinistra hanno saccheggiato Roma. Ho chiaro come e dove tagliare senza licenziare alcuno»
Quali saranno le sue priorità ?
«Rimettere Roma in sicurezza. Cultura come volano economico. Creare una comunità sicura, moderna, che tuteli gli anziani e aiuti i giovani. Voglio liberare l’energia di questa città soffocata da malaffare e camarille partitiche. E un piano di lotta alla droga per i giovani».
Che impressione le ha fatto l’omicidio del giovane Luca Varani?
«Dietro al dramma personale c’è un dramma sociale che nella città tutti si ostinano a negare. Tra i giovani c’è troppa droga e troppo poche regole. Troppi giovani anestetizzati dal benessere sono ormai incapaci di ascoltare i loro cuori».
Perchè i romani dovrebbero votarla?
«Perchè in tre anni abbiamo fatto parlare i fatti. Abbiamo rinunciato a poltrone e prebende. Siamo stati noi a mandare a casa Marino».
E perchè non Virginia Raggi
«I Cinquestelle sono organizzati come una riunione di condominio perenne. Qui ci vuole una grande squadra con un capo che decide e si assume la responsabilità delle scelte. Libereremo Roma dal malaffare e dal taglieggiamento quotidiano che i romani subiscono su tutto».
Ce l’ha ancora con i partiti?
«Hanno avuto le loro occasioni e hanno fallito. Hanno tradito tutte le promesse e oggi cercano ancora di camuffarsi dietro candidati di facciata. Non lasceranno mai cambiare il sistema che hanno creato e che alimenta il loro consenso. Dal medico Marino al medico Bertolaso è un film già visto».
Come affrontare l’emergenza rifiuti?
«Senza impianti, imporre la differenziata al 100% come ha detto Bertolaso è impossibile e troppo costoso. E dato che i maggiori costi si traducono in maggiori tasse sono assolutamente contrario ad andare avanti così. Rivoluzioneremo il sistema di pulitura della città e della raccolta e smaltimento dei rifiuti».
I problemi di Roma li conosciamo tutti. Le soluzioni possibili pure. Perchè a Londra si applicano e qui no?
«Perchè è sempre mancata la volontà politica. Con 400.000 voti di scambio, i partiti hanno conservato il loro potere per decenni e sperano di continuare a banchettare sulla pelle di Roma. Basta»
Luigi Frasca
(da “il Tempo”)
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