INTRECCIO TRA BELSITO E AGOSTINO PER IL WATERFRONT DI CHIAVARI, UN AFFARE DA DECINE DI MILIONI
UN’AGENTE IMMOBILIARE SI PRESENTA DAL PM WOODCOCK: “ATTENTI A QUEI DUE”… E SPUNTA IL NOME DI SANTOMAURO
Con l’interrogatorio di una supertestimone e un blitz rivierasco a caccia di indizi, le numerose inchieste di diverse procure italiane sull’ex tesoriere della Lega Nord, il genovese Francesco Belsito, si arricchiscono di un nuovo filone.
È il pm John Woodcock della procura di Napoli, che per prima aveva posato gli occhi su Belsito, ad aprire un inatteso fronte d’indagine che porta a Chiavari.
Nel mirino ci sono i rapporti tra Belsito e la coppia che ha gestito politica e affari in città negli ultimi dieci anni, l’ex sindaco Vittorio Agostino e suo figlio Alessandro, di professione architetto.
Sullo sfondo, ma forse sarebbe più giusto dire in primo piano, c’è l’affare più ghiotto della riviera di levante: un’operazione immobiliare da decine di milioni di euro sul fronte mare di Chiavari.
In altre parole proprio quell’area Preli che è stata al centro del processo che ha portato alla condanna definitiva per tentata concussione dell’ex sindaco Vittorio Agostino, 6 anni, e del figlio Alessandro, 4 anni.
I tentativi di Agostino junior, supportato dal padre sindaco, di forzare alla vendita dei cantieri la proprietaria Milena Gavazzi Divisi – la donna che lo aveva assunto come progettista e in seguito lo allontanò – tornano d’attualità perchè, di nuovo, sul futuro di questo tratto di waterfront ci sono alcune pesanti perplessità .
Perlomeno le hanno avute gli inquirenti napoletani che in queste ore stanno per trasmettere per competenza alla procura di Chiavari il fascicolo con le prime risultanze delle indagini.
A Napoli, il filone chiavarese prende il via l’estate scorsa.
Nadia Gentilini, agente immobiliare che nel processo contro gli Agostino è stata una teste chiave per la sua attendibilità e per le pressioni e l’ostruzionismo che dovette subire, dopo essere entrata in contatto con l’associazione Libera e in particolare don Marcello Cozzi, viene ascoltata su delega del pm Woodcock da un funzionario della squadra mobile di Napoli.
Già impegnati su uno dei filoni d’indagine che riguarda Belsito, gli investigatori ricompongono un mosaico.
Prima di tutto quello dei rapporti strettissimi tra l’ex tesoriere e gli Agostino.
Aveva suscitato scalpore, nell’autunno del 2011, il tentativo di Belsito di far entrare al suo posto nel cda di Fincantieri (era stato nominato sottosegretario alla semplificazione normativa e si era autosospeso tenendo però occupata la poltrona per quasi un anno) l’architetto
Agostino allora fresco di condanna in appello per l’affaire di Preli.
L’incarico era poi sfumato ma era indicativo dei legami tra i due.
Va poi ricordato che Belsito e Agostino padre crescono all’ombra di una figura storica della lega Nord, quel Maurizio Balocchi, deputato e soprattutto tesoriere e fedelissimo di Bossi, morto nel 2010 portandosi con sè molti segreti del carroccio e della famiglia del “senatur” in particolare.
C’è qualcosa in più che ha solleticato l’interesse degli inquirenti che a Chiavari hanno anche effettuato un blitz segreto acquisendo documenti e ascoltando delle persone come testimoni.
Riguarda Fabio Santomauro, uno degli imprenditori che partecipa alla società Centro Arte, ovvero la cordata interessata all’acquisto della colonia Fara (la loro offerta non andò in porto a seguito di ricorsi ma è ancora pendente un contenzioso). Santomauro è anche uno dei proprietari dei bagni discoteca di cavi di Lavagna Sol Levante.
Nelle intercettazioni delle indagini di Napoli, Milano e Reggio Calabria, sembrava che Belsito fosse interessato all’acquisto di una quota del locale.
Un’eventualità smentita dai diretti interessati, ma è vero, invece, che l’ex tesoriere è di casa nella discoteca specie per via dell’amicizia e dei rapporti di affari con un’altra leghista di Chiavari, Sabrina Dujani, titolare della società Movida che ha in gestione il Sol Levante.
La Dujani è anche amministratrice di un trust che controlla alcune società delle quali la finanza sospetta che Belsito sia socio occulto, ad esempio quella che controlla il bar Balilla di Genova, in cui compare come azionista l’anziana madre dell’ex tesoriere. Connessioni e retroscena che hanno convinto la procura di Napoli ad approfondire e poi trasmettere i risultati delle investigazioni ai colleghi di Chiavari.
Giulia Destefanis e Marco Preve
(da “La Repubblica“)
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