LA CENA DI SALVINI A MATERA CON IL CONDANNATO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI
UN MINISTRO DEGLI INTERNI CHE CENA NELL’ALBERGO DEL CONDANNATO PER MONNEZZOPOLI E LO FA ACCOMODARE AL SUO TAVOLO
Le elezioni si avvicinano in Basilicata e Matteo Salvini vuole incassare, dopo Sardegna e Abruzzo, un’altra vittoria. Nel corso del tour elettorale il ministro dell’Interno non si risparmia tra selfie, comizi e bagni di folla. Una marcia non senza inciampi e contestazioni ovunque.
Il ministro dell’Interno ha partecipato ad un’iniziativa elettorale nell’albergo dell’imprenditore Giovanni Castellano, a capo di una società impegnata nel settore dei rifiuti.
Castellano, però, lo scorso dicembre è stato condannato in primo grado nel processo Monnezzopoli, una indagine iniziata nel 2012 che ha messo sotto accusa il sistema delle discariche.
Il ministro dell’Interno Salvini, ospite di un evento a cui hanno partecipato i candidati consiglieri e i leghisti lucani, è arrivato in maglietta a maniche corte e salutato i presenti. Al tavolo con il Capitano, come amabilmente lo chiamano i fedelissimi, c’era anche Giovanni Castellano. A cena con il condannato in primo grado.
Ma che ci faceva — si è chiesto per primo il sito Basilicata24.it — Salvini a cena con Castellano?
“Mi sono seduto al tavolo con il ministro — spiega Castellano interpellato da TPI — come si sono seduti altri. Il ministro è molto disponibile”
Ad inizio serata, Salvini si è intrattenuto con i giornalisti per lanciare il suo programma per la Basilicata.
Di ambiente, però, Salvini non parla. Eppure Castellano, titolare dell’albergo che ha ospitato l’evento, nel settore vanta una decennale esperienza e la condanna inflitta lo scorso dicembre (il Tribunale di Potenza non ha ancora depositato le motivazioni).
Nel 2012 finisce in galera insieme ad altri imprenditori, tra le accuse quella di non aver trattato i rifiuti prima di conferirli in discarica.
Castellano, insieme ad altri imprenditori, è stato condannato ad un anno, pena sospesa, per traffico illeciti di rifiuti e all’interdizione dai pubblici uffici, mentre è stato assolto per associazione a delinquere finalizzata e truffa.
E su Salvini: “Io non faccio politica, l’albergo è mio — conclude — era una cena di autofinanziamento, hanno pagato tutto loro. Io ho fatto solo gli onori di casa e accolto il ministro dell’Interno”.
(da TPI)
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