LA CHAT CON FRASI RAZZISTE E VIOLENTE INGUAIANO IL CONSIGLIERE COMUNALE DI FRATELLI D’ITALIA
UNA TALPA NELLA MAGGIORANZA DI CENTRODESTRA DIVULGA IL DELIRIO, LA MELONI NON PRENDE PROVVEDIMENTI… LA ESILARANTE AUTODIFESA: “FRASI MISERABILI, SCRITTE DURANTE UNA CONDIZIONE PERSONALE ESASPERATA”
Prodigo di affondi razzisti e in salsa fascista nella chat di maggioranza (aperta solo a sindaco, assessori e consiglieri), muto come un pesce nel giorno della divulgazione a scoppio ritardato del suo argomentare.
Così Umberto Costantini, dal febbraio 2021 consigliere comunale in quota a Fratelli d’Italia dopo essere entrato nell’assise sotto l’insegna centrista di Liguria Popolare. ”
Boia chi molla e massime di Junio Valerio Borghese. Migranti definiti “pinguini”, “cavallette” e “beduini” che rovinano “la razza”, da trattare “con i metodi” del Duce (“li porti dentro e li legni”). E anche sparate no vax, colorate di tinte xenofobe: “Se fanno passare il Green Pass scoppia la rivoluzione“
È bufera di polemiche sui messaggi che avrebbe inviato il consigliere comunale di Fratelli d’Italia a La Spezia Umberto Costantini in un gruppo condiviso con diversi altri esponenti di maggioranza.
Al momento il sindaco Pierluigi Peracchini non avrebbe voluto commentare quanto accaduto.
L’Anpi provinciale ha anche chiesto le dimissioni del consigliere Costantini. “Quanto scritto da Costantini ci indigna profondamente e offende le radici di tutta la cittadinanza della Spezia. Al sindaco Peracchini, che è tenuto a farsi garante dei valori della Costituzione, chiediamo una netta presa di posizione. Il gesto concreto che ci aspettiamo non può essere che l’allontanamento di Costantini”.
Il diretto interessato due giorni dopo prova a mettere un tappullo che è peggiore del buco:
“Sono stato attaccato duramente e in modo riprovevole dalla stampa nazionale e locale che ha divulgato una chat privata in cui avrei espresso frasi incommentabili di oltre un anno e mezzo fa. Queste frasi sono espressione della miseria umana, giudizio netto che riguarda anche me stesso nel momento in cui tali espressioni fossero riconducibili, nei termini riportati, alla tastiera del mio telefono.
Per questo mi scuso con tutte le persone che hanno letto queste mie espressioni indegne scritte durante una condizione personale esasperata e nelle quali sinceramente non mi riconosco. Scuse che estendo anche al mio partito Fratelli d’Italia cui all’epoca non appartenevo e a cui mi auguro di dare lustro nel futuro e non imbarazzo.”
La Meloni non pervenuta.
(da agenzie)
Leave a Reply