LA DENUNCIA DELLA ASL DI BOLOGNA: “I NO VAX VOGLIONO IMPORRE LE CURE AI MEDICI FACENDOCI CHIAMARE DAGLI AVVOCATI”
UN PAZIENTE IN INTENSIVA COSTA 3.300 EURO AL GIORNO, SE TRATTATI CON ECMO SI ARRIVA A 8.000 EURO AL GIORNO… GLI ITALIANI CHE SEGUONO LE REGOLE DEVONO PAGARE ANCHE PER QUESTI CRIMINALI
Telefonate in ospedale per imporre ai medici le terapie da seguire. Succede al Sant’Orsola di Bologna dove alcuni avvocati hanno chiamato per indicare alla direttrice generale del policlinico quali cure dovrebbe seguire e quali evitare su determinati pazienti No vax che a questi legali si erano rivolti.
A denunciare per primo il fenomeno è il direttore generale dell’Ausl bolognese Paolo Bordon che davanti ad alcuni malati Covid – tra cui soggetti in condizioni molto critiche – si è sentito dire come avrebbe dovuto fare il suo lavoro, quali terapie e quali farmaci avrebbe dovuto somministrare e quali invece scartare. In più di un caso, il rifiuto di affidarsi alle cure sanitarie con il consueto metodo osservato per i malati Covid nei reparti ad hoc ha prodotto esiti drammatici. In una circostanza, in particolare, un paziente No vax è morto prima di Natale per aver rifiutato le cure a domicilio.
Nel reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna negli ultimi 10 giorni sono finiti tre pazienti Covid non vaccinati con un’età compresa tra i 50 e i 60 anni. Secondo gli specialisti che li hanno in cura, i tre hanno bisogno di essere trattati con l’Ecmo, una tecnica che supporta le funzioni vitali con circolazione extracorporea che ha un costo di circa 8.000 euro al giorno.
Stando a quanto spiegato dalla direttrice generale del policlinico, Chiara Gibertoni, questo trattamento prevede che un infermiere segua il paziente per tutto il giorno, il che si traduce in sei infermieri distribuiti in turni sulle 24 ore con l’utilizzo di una macchina dedicata.
«È un costo stratosferico – è il commento della direttrice -. Un paziente in terapia intensiva Covid costa 3.300 euro al giorno, qui siamo sugli 8.000 euro. Dispiace vedere queste risorse impiegate così in un Paese che ha scelto la vaccinazione gratuita per tutti. Forse dovremmo iniziare a presentare il conto virtuale».
(da agenzie)
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